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Bologna: riuscito lo sciopero delle cooperative sociali

Presidio alla Regione Emilia Romagna

(22 Giugno 2004)

Si è svolto oggi con successo lo sciopero nazionale degli operatori delle cooperative sociali (settore del no profit che si occupa di assistenza ai disabili, anziani, psichiatria, disagio sociale, minori ecc.).

Lo sciopero nazionale è stato indetto per respingere l'ipotesi di contratto nazionale siglato dai sindacati CGIL-CISL-UIL, accordo che non prevede il recupero degli arretrati (meno di 400 euro invece dei 2500 euro dovuti) e che introduce clausole capestro nei contratti part-time.

I lavoratori sociali hanno risposto alla convocazione di sciopero del coordinamento nazionale di lotta dei lavoratori e le lavoratrici delle coop sociali e hanno dimostrato che non hanno piu' l'intenzione di rimanere fermi davanti al peggioramento delle proprie condizioni di lavoro.

A Bologna, Roma, Firenze, Brescia, Torino, Bologna, Trento, Napoli si sono svolte manifestazioni, presidi e cortei presso le amministrazioni regionali e comunali, presso le sedi di Legacoop e Confcooperative, con lo slogan "sfruttati cooperative sociali, no grazie".

Dalle 9.00 di questa mattina alcune decine di lavoratori hanno presidiato l' ingresso del consiglio regionale in via Aldo Moro consegnando un comunicato ai vari consiglieri.

Particolare la presenza dei lavoratori delle coop CADIAI, Società Dolce, CoopAttività Sociali e della Fondazione CATIS (ambulanze118).

Una delegazione ha incontrato inoltre il consigliere Sabbi (gruppo misto) e Amato (rifondazione).

I dati dello sciopero confermano la riuscita dello sciopero nazionale che ha portato alla chiusura di numerosi servizi, e tutto questo dopo una campagna da parte di molte cooperative contro la riuscita dello sciopero, non rispettando l'obbligo di avviso all'utenza dei possibili disagi, per il quale abbiamo provveduto a presentare apposita denuncia alla commissione di garanzia sullo sciopero. Richiediamo che l'ipotesi di contratto sia sottoposta ad un vero e proprio referendum a cui possano realmente partecipare i 170.000 lavoratori del settore (4500 a Bologna) e non dei soli e pochi iscritti a CGIL-CISL-UIL come vorrebbero fare i confederali.

Se il nuovo CCNL non garantira' il pieno recupero degli arretrati generalizzeremo a livello nazionale il loro recupero attraverso i contratti regionali e ci impegneremo nell'impedire l'applicazione delle nuove norme previste dalla legge Biagi, avvertendo fin da ora che vigileremo su tutte quelle cooperative che vorranno applicarle, promettendo che troveranno i lavoratori e le lavoratrici davanti alle loro sedi per impedirlo.

RdB/CUB Servizi

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