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La lettera di risposta

La lettera di risposta

(28 Ottobre 2011) Enzo Apicella
Anche i lavoratori rispondono all'ultimatum europeo. Venerdì 2 dicembre sciopero generale

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(Flessibili, precari, esternalizzati)

Sugli abusi agli autisti operai

alcuni esempi recenti

(15 Maggio 2012)

BOMMARTINI SOAVE (VR)

La prosecuzione della situazione gravissima che in Bommartini si prolunga oramai da tempo (se non da sempre) sul fronte dei comportamenti al limite della legge e anche oltre, ci sta portando a denunciare due nuovi casi avvenuti in questi giorni, entrambi ai danni di autisti operai di nazionalità Marocchina.

Per l'ennesima volta, dopo una settimana piena di lavoro, un autista già noto alle ns cronache per le vittorie processuali con cui ha imposto alla Azienda il pagamento delle retribuzioni che la stessa non voleva pagare per i periodi di malattia, Ahmed, si è visto proporre di riprendere il viaggio sabato mattina per l'estero, nonostante avesse già lavorato per oltre 67 ore, le quali, detratte le ore di pausa guida, ed in assenza di pause pranzo, danno un impegno lavorativo appunto massimo settimanale (in presenza di contratto aziendale per le trasferte e gli straordinari) di 57 ore e 40. Il ns.Sindacato è intervenuto quindi nella serata di ieri con una comunicazione alla Azienda, nella quale si dava conto del lavoro svolto dal lavoratore, e della indicazione che gli si è data, di non prendere servizio sabato mattina, che è stata inviata anche per conoscenza alla Polizia stradale di Verona mentre all'Ispettorato sarà inviata lunedì per posta in quanto il fax della Direzione Territoriale del Lavoro di Verona non funzionava.

Questo esempio, TIPICO del supersfruttamento e del fatto che i padroni non si accontentano mai di nulla, se è frequente e di norma nelle aziende del settore, il tentare di farci lavorare ben oltre i limiti i lavoratori, in Bommartini acquisisce un tono tutto particolare. Di quali problemi si preoccupano Monti e Fornero ?

Un'altro episodio è avvenuto stamattina quando insieme ad un ns.coordinatore, un altro autista di Bommartini, Mokhtar, si è recato in azienda per consegnare le chiavi del mezzo come gli è stato richiesto, ed il ns.coordinatore è stato allontanato in maniera poco consona alle relazioni sindacali stabilite con tanto di contratto aziendale sin dal giugno 2011. Questo autista da una settimana attende di riprendere il servizio ed ha già inviato la messa a disposizione. Ha un arretrato di retribuzioni non pagate di una mensilità e della 13esima. La prossima settimana si procederà se non riprende il servizio, con impugnazione di licenziamento di fatto. Gli era stato detto, prima che si recasse oggi in azienda, che “se molli in Sindacato e l'Avvocato, puoi tornare a lavorare”. Di quali problemi si preoccupano Monti e Fornero ?

CTE (SEDE DI PADOVA)

Il giorno 2 maggio gli autisti della CTE si erano rifiutati di partire con i camion in quanto non erano stati ancora pagati i rinnovi delle assicurazioni dei mezzi. L’azienda ora, con malafede contrattuale, sostenendo il falso e cioè che avevano già prima comunicato che avrebbero coperto eventuali multe ai lavoratori e sostenendo che i mezzi possono comunque circolare per 15 giorni, invia le contestazioni disciplinari, cui stiamo rispondendo sia sindacalmente sia come singoli lavoratori, sostenendo che si è trattato di un rifiuto di prendere servizio. Invece è un obbligo degli

AIMI (NUOVA SEDE OPERATIVA PROV.DI PISA)

Un autista operaio ha dovuto dare le dimissioni per giusta causa dopo tre mensilità non pagate, risiedendo fuori regione, non aveva più nemmeno i soldi per potersi pagare le anticipazioni della trasferta. Il CPI dove risiede, ha preso informazioni alla Azienda, la quale ha fatto una comunicazione telematica di sole “dimissioni”, in questa maniera si sta ancora discutendo e contestando al CPI perché si pone ostativamente alla certificazione utile alla indennità di disoccupazione, che viene quindi richiesta all’INPS. Il problema non è stato ancora risolto. L’autista ha moglie e figli. Di quali problemi si preoccupano Monti e Fornero ?

Questi sono solo tre casi tra i tanti che affrontiamo, in questi giorni abbiamo voluto metterli insieme per invitare i politici a dare le dimissioni e a consegnare le chiavi del Paese alla Classe Operaia, e in ogni caso, che si informino bene, prima di fare le cazzate che oramai stanno impedendo alle masse di respirare e di sopravvivere.

S.L.A.I. Cobas per il Sindacato di Classe
Federazione Autisti Operai

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