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La fatalità dominante

La fatalità dominante

(26 Novembre 2011) Enzo Apicella

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"Rapina a mano armata" contro il futuro dei giovani, contro i diritti di chi lavora

(6 Agosto 2004)

Con la solita arroganza il Governo fa approvare la Legge delega sulle pensioni che definitivamente per il futuro il sistema previdenziale pubblico e si appropria delle liquidazioni. Questo rende urgente una risposta generalizzata del mondo del lavoro per una nuova stagione di lotte che abbandonato ogni collaborazionismo rimetta al centro i lavoratori, i loro diritti, la loro dignità.

L’approvazione della Legge è, come al solito avvenuto, fuori da ogni logica costituzionale, con una pratica da stato autoritario, attraverso la marginalizzazione totale di un Parlamento ridotto ad una scatola vuota, chiamato solo a ratificare o a delegare le decisioni che una minoranza (nel paese) grazie al sistema “maggioritario”, voluto dal precedente centro-sinistra, impone a tutti.

Totale è l’inerzia di Cgil-cisl-uil, che hanno saputo solo fare i discorsi di rito per apparire un po’ “di opposizione” di fronte ai lavoratori sempre più sconcertati e/o incazzati.

La Cgil, che più subisce le contraddizioni di questa politica reagisce rabbiosamente non con la con-troparte ma contro i suoi iscritti quando sono critici arrivando vergognosamente anche all’espulsione come avvenuto contro operai della Piaggio di Pontedera.

COSÌ SI È COMPIUTO UN NUOVO "CRIMINALE ATTO DI GUERRA" CONTRO IL MONDO DEL LAVORO CHE VA A COLPIRE QUEL SISTEMA SOLIDALE GIÀ MESSO A MAL PARTITO DA AMATO E DINI E CHE AVEVA IL RUOLO DI GARANTIRE UNA VECCHIAIA DIGNITOSA A CUI OGNI LAVORATORE HA DIRITTO.

COSÌ SI VA A REGALARE AL MONDO DELLA SPECULAZIONE FINANZIARIA QUEL SALARIO DIFFERITO, LA LIQUIDAZIONE, CHE APPARTIENE AL LAVORATORE MA SULLA QUALE GLI È SOTTRATTA OGNI DECISIONALITÀ E CHE RAPPRESENTA UN BOTTINO DI OLTRE 10 MILIARDI DI EURO ALL’ANNO.

Si alza l’età pensionabile, si "ruba" la liquidazione, si riducono le “finestre” di uscita, si penalizza-no uomini e donne, si taglia il trattamento, si prende in giro (vedi il ridicolo “prelievo di solidarietà” sulle pensioni d’oro), si mette ancora di più il lavoratore anziano nelle mani del padrone, si fanno un po’ di regali alle corporazioni (notai, commercialisti, medici, avvocati ecc.) e si escludono milita-ri e forze di sicurezza (altrimenti chi manganellerebbe i lavoratori scontenti?) e così via… Ma non è finita e senza una adeguata reazione dei lavoratori la strada è aperta per un attacco pesantissimo che investirà quanto rimasto come l’età pensionabile (già portata per i dipendenti pub-blici, anche se al momento solo in forma “volontaria”, a 70 anni) le ferie, le festività, l’orario di lavo-ro, le garanzie contro il licenziamento, la sicurezza sul lavoro, il ruolo, gli spazi e l’autonomia per le organizzazioni dei lavoratori, l’esistenza stessa della contrattazione in un contesto di sempre più gene-rale precarizzazione, ricattabilità e indebitamento delle famiglie.

C’È BISOGNO DI UNA RISPOSTA FORTE E GENERALE PARTENDO OGNUNO DALLA PROPRIA AZIENDA DAL PROPRIO SPECIFICO RAPPORTO DI LAVORO.

I dipendenti pubblici sono più degli altri al centro di questa aggressione: il contratto è scaduto da 8 mesi e non sono neanche state aperte le trattative, i tagli massicci decisi dal nuovo Ministro Siniscalco (socialista dei tempi della Craxi s.p.a. come peraltro il commercialista Tremonti) per la manovra di ri-aggiustamento e per la prossima finanziaria rappresenteranno un ulteriore peggioramento e umiliazione per i lavoratori.

PREPARIAMO DAL BASSO UN AUTUNNO CALDO

RdB Cub

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