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(2 Novembre 2012)
Stanno facendo il giro del Paese le immagini di violenza avvenute stamattina davanti all'Ikea di Piacenza. Ai lavoratori che l'Ikea e le cooperative del consorzio Cgs hanno cacciato fuori dallo stabilimento, perchè sindacalizzati, e a tutte le persone venute a dar loro sostegno e solidarietà, le forze dell'ordine hanno risposto con il manganello e con le botte. Quattro lavoratori sono finiti al pronto soccorso, colpevoli di chiedere semplicemente il mantenimento del proprio posto di lavoro. Ikea, che ha provato in questi anni a costruirsi una fama di multinazionale illuminata e democratica, non tollera il minimo dissenso all'interno dei propri stabilimenti: chi alza la testa paga. Bella pubblicità! Chiediamo a Cgs se rientri nello spirito cooperativo quanto avvenuto oggi davanti ai cancelli dell'Ikea. Chiediamo, insieme ai lavoratori e ai Si-Cobas, che nessuno perda il posto di lavoro. Ringraziamo il Sindaco di Piacenza Paolo Dosi e l'Assessore al Lavoro Luigi Rabuffi per aver riaperto, con fatica, la strada del confronto tra le parti. Ikea e Cgs rifiutino la logica del manganello e adottino quella dello Statuto dei lavoratori. Questo quanto si legge in un comunicato di Nando Mainardi - segretario Prc Emilia-Romagna. Sulla vicenda è intervenuto anche Paolo Ferrero segretario nazionale del PRC "Le cariche odierne contro i lavoratori Ikea in lotta sono vergognose e dicono di un governo schierato completamente a favore dei padroni. Rifondazione Comunista che con i lavoratori, centri sociali e organizzazioni sindacali di base ha partecipato al picchetto non si farà intimidire. Martedì saremo allo sciopero generale del polo logistico di Piacenza e voglio auspicare che le forze dell'ordine non ostacoleranno la lotta dei lavoratori. Fino a prova contraria in Italia esiste una Costituzione fondata sul lavoro
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