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Rivogliamo un sistema pensionistico pubblico universale e solidale

Che garantisca a tutti/e un'anzianità dignitosa

(8 Settembre 2004)

L'attacco alla pensione pubblica è iniziato con il bastone e la carota.
Nello stesso tempo in cui la soppressione del sistema retributivo per quello contributivo bastonava lavoratori e lavoratrici dimezzando la pensione, si offriva loro la carota dell'investimento del TFR nei fondi privati!

Ed ora c'è solo il bastone. Con Legge Delega del 29 luglio il governo ha legiferato sulle pensioni e sul trasferimento del TFR ai Fondi di previdenza complementare. Si sa infatti che la carota non ha funzionato, i lavoratori non sono asini e i conti li vanno a vedere:

Il truffaldino meccanismo del silenzio-assenso. Il Decreto Legislativo che renderà la legge operativa prevede che il trasferimento del TFR non debba richiedere il consenso dei lavoratori, ma diventi automatico se non saranno i lavoratori a esplicitare comunicazione contraria. Ci sono 6 mesi di tempo, su cui gioca la disinformazione e la mala-informazione dei sindacati. E poi? Dal "silenzio-assenso" all'obbligatorietà il passo è corto.

Ma hanno fatto i conti senza l'oste: L'operazione governativa si può far saltare. I Cobas -così come le forze sociali più coerenti- sono già all'erta per una campagna di mobilitazione e di organizzazione perché in tutta Italia la grande massa dei lavoratori dipendenti esprima il non consenso a consegnare il TFR ai mercanti di pensioni.

E non serve metterci solo una toppa: rivogliamo il ripristino del calcolo retributivo per tutti e la garanzia della pensione per i nuovi lavoratori “intermittenti”.

RIVOGLIAMO UN SISTEMA PENSIONISTICO PUBBLICO UNIVERSALE E SOLIDALE CHE GARANTISCA A TUTTI/E UN'ANZIANITÀ DIGNITOSA


Negli ultimi 4 anni il rendimento dei Fondi chiusi -quelli sponsorizzati da Cgil-Cisl-Uil- è stato dei 5,25 di contro alla rivalutazione del TFR di 13,44 (da 3,20 a 3,54 all'anno): la differenza negativa per i Fondi è - 8,19.

Per Cgil-Cisl-Uil è l'affare del secolo da concertare con il padronato!

Il trasferimento dei 14 miliardi di TFR di che in Italia i lavoratori maturano ogni anno può avvenire o sui fondi "aperti" (gestiti da finanziarie o assicurazioni) o sui fondi "chiusi" di categoria (gestiti da sindacati e padroni).
Il fondo Cometa dei metalmeccanici, ad esempio, ha avuto per 3 anni un presidente designato dai padroni (Federmeccanica) e per i prossimi 3 anni un presidente designato dai sindacati.

E' sui fondi pensione che Confindustria e Banca d'Italia fanno un gioco di scambio con i sindacati, grazie alla rediviva politica della concertazione, facendosi dare mano libera nelle aziende (orario allungato, riduzioni salariali, precarizzazione).

Se Cgil-Cisl Uil ora sono in fermento, non è per difendere la pensione ma è perchè la liberalizzazione che la nuova Legge fa dei Fondi minaccia l'esclusiva dei fondi di categoria a Cgil-Cisl-Uil. I Fondi infatti non sono targati "Berlusconi", ma arrivano dalle "riforme" dei governi "amici": dal 1995 (Dini), da cui è iniziato il processo di impoverimento della pensione pubblica (per il futuro: dall'attuale 64% al 35-40%) al 1997 (Treu) con cui si è dato il via alla trasformazione del lavoro in un modello globale di precariato con la condanna delle nuove generazioni a non raggiungere mai la pensione.

Oltre alla fregatura le botte

Si toglie ai lavoratori una somma certa per esporli agli oscillanti mercati finanziari fino al rischio dei ricorrenti crack delle Borse: i Fondi Usa e inglesi negli ultimi anni hanno avuto un tracollo che ha polverizzato la pensione di centinaia di migliaia di lavoratori .

CONFEDERAZIONE COBAS

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