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Damasco e Aleppo senza pane e gas

(13 Dicembre 2012)

La crisi umanitaria si aggrava, prezzi alle stelle. Con l'arrivo dell'inverno, pane e carburante quasi introvabili nelle principali città siriane.

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Fila di fronte ad una panetteria ad Aleppo (Foto AP)

dalla redazione

Roma, 13 dicembre 2012, Nena News - Benzina e pane quasi introvabili nelle città siriane. A causa della scarsità di materie prime e dei prezzi spropositati al mercato nero, Damasco ed Aleppo si ritrovano senza gas e grano. Un altro terribile effetto della guerra civile, ormai lunga 21 mesi.

Con l'arrivo dell'inverno, la situazione è ulteriormente peggiorata: quella che sta vivendo il popolo siriano è una vera e propria crisi umanitaria. Oltre 500mila rifugiati all'estero, 40mila morti e la mancanza di beni di primo consumo. Pochi giorni fa l'agenzia delle Nazioni Unite World Food Program aveva lanciato l'allarme: tagliate le razioni di cibo a centinaia di migliaia di siriani, a causa della mancanza di fondi. L'World Food Program ha dichiarato di non essere in grado di sostenere con aiuti umanitari la popolazione civile siriana: sarebbero necessari almeno 20 milioni di dollari per distribuire 15mila tonnellate di cibo (riso, frumento, olio vegetale, zucchero, pasta e sale) e coprire così il mese di dicembre.

A preoccupare i civili siriani è anche la mancanza di gas e carburante, necessari a cucinare e a riscaldare le fredde abitazioni di Damasco e Aleppo durante l'inverno. Il prezzo del diesel è salito alle stelle e al mercato nero oscilla tra uno e due dollari al chilo, un prezzo esorbitante per le famiglie siriane alle prese con un'impennata dell'inflazione e del tasso di disoccupazione. Diminuiscono i taxi nelle strade e i mezzi di trasporto pubblici, presi d'assalto dai cittadini siriani: sono ormai frequenti insulti e scene di violenze alle fermate degli autobus per accaparrarsi un posto a sedere. Soprattutto se si tiene conto che circa un milione e mezzo di persone visita ogni giorno la capitale, arrivando con taxi e autobus.

Secondo alcuni, è proprio la mancanza di carburante ad aver reso introvabile anche il pane. Ogni mattina Damasco si sveglia all'alba: lunghe file ai mercati e di fronte alle panetterie per procacciarsi qualche pagnotta. Secondo altri, invece, il pane è poco perché molte panetterie sono state distrutte negli scontri tra esercito regolare e gruppi armati di opposizione.

Ad Aleppo pare che i responsabili siano i ribelli: secondo Abdul-Qader Abu Mahmous, sindaco di al-Bab, alle porte della città siriana, ingenti quantità di grano sono state rubate dai silos della città e vendute a commercianti turchi.

E se la quantità di pane cala, i prezzi si impennano. Per decenni il governo siriano ha calmierato il prezzo del pane, venduto a 0,15 dollari al chilo: per il regime, il pane ha rappresentato da sempre una sorta di linea rossa invalicabile, che la crisi interna sta ora intaccando. E ora un chilo viene venduto a 2,50 dollari.

Nena News

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