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(2 Aprile 2013)
Svolta nel Partito Comunista Tedesco (DKP). Al Congresso tenutosi il 2 e 3 marzo, infatti, il partito è andato per la prima volta alla “conta” interna e ha eletto Presidente Patrik Köbele, fautore di un ritorno ai principi del marxismo e del leninismo, il quale ha battuto la presidente uscente, Bettina Jürgense, che propugna una linea più “movimentista”. Non tutti i temi sono stati dibattuti adeguatamente durante la due giorni di inizio marzo, per cui vi sarà una sezione supplementare straordinaria del Congresso. Fra i cambiamenti nella linea del partito vi è il rapporto con Die Linke, con cui vi sarà una stretta nelle alleanze poiché viene giudicato dalla nuova dirigenza come una formazione esclusivamente elettoralista, per lo più incompatibile con la nuova impostazione avanguardista. Ma, soprattutto, cambia la linea riguardo l’Unione Europea. Se prima essa veniva considerata fautrice di un imperialismo “collettivo” della borghesia europea, ora essa viene considerata come l’impalcatura di un imperialismo tedesco che persegue propri fini, anche ai danni delle borghesie degli altri paesi dell’UE. Pertanto, l’Europa risulta attualmente divisa in paesi sfruttatori (ovvero accentratori di capitali), di cui la Germania costituisce l’avanguardia reazionaria, e paesi sfruttati, quelli periferici. Viene, pertanto, anche dai compagni tedeschi una conferma dell’analisi della rete dei Comunisti sulla natura dell’imperialismo dell’UE e sulla diversificazione, all’interno di essa, del ruolo dei vari paesi nella divisione continentale del lavoro.
Fra i temi dibattuti nelle sezioni straordinarie del Congresso vi sarà il rapporto con l’eurocentrico Partito della Sinistra Europea. Il DKP, attualmente, ne è osservatore.
Le notizie sono state reperite sul sito Red Globe, facente capo al Partito Comunista del Venezuela.
Il link è: http://www.redglobe.org/europa/alemania/6111-termina-en-el-dkp-el-dogmatismo-del-movimientismo-cercano-al-reformismo
Redazione Contropiano
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