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(25 Aprile 2012) Enzo Apicella

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(Ora e sempre Resistenza)

Regione Veneto: Statuto di maggioranza con insulti alla Resistenza

migliaia di emendamenti per la seconda lettura

(8 Ottobre 2004)

Venezia 6 ott. 2004 - "Non saranno inutili appelli alle politiche consociative a modificare il negativo giudizio di Rifondazione Comunista sul testo di Statuto regionale nuovamente riproposto dal Presidente della Commissione Carlo Alberto Tesserin" .
Lo affermano, in una nota, i consiglieri regionali di Rifondazione Comunista Mauro Tosi e Pietrangelo Pettenò secondo i quali "la sospensione ed il ritiro degli emendamenti presentati dall'opposizione era il segno di una disponibilità data nella convinzione che si sarebbe colto lo spirito della discussione di oltre un mese di dibattito.
Così non è stato.
Ora non vi è dubbio che la decisione di ripresentare un testo che definitivamente cancella ogni riferimento ai valori della Resistenza e della Liberazione nata dalla lotta partigiana e antifascista, tradisce questa disponibilità.
Di questo atto di prepotenza si è fatto interprete in prima persona proprio il Presidente Tesserin venendo meno al suo ruolo istituzionale e dando prova di una "furbizia" offensiva".
"Gli interventi xenofobi della Lega -si legge ancora nella nota di Rifondazione- i consiglieri che hanno elogiato l'esperienza della repubblica dì Salò e della decima Mas al servizio delle SS naziste, i consiglieri che si sono permessi di dichiarare i "cosiddetti valori" della resistenza e dell'antifascismo "menate", rendono evidente che è in atto una operazione politica tutta rivolta non al passato ma piena di lugubri presagi per il futuro dei veneti.
Noi non dimentichiamo che nel Veneto crescono le bande neo naziste, che si possono impunemente riproporre i "vagoni piombati" e le "camere a gas" per gli immigrati.
Noi non dimentichiamo che questo vento percorre pericolosamente molte parti d'Europa: dalla Svizzera xenofoba, alla Francia di Le Pen, alla Germania che vede il Partito dichiaratamente nazista ottenere in importanti regioni, oltre il 9% dei voti".
"Sappiamo bene -affermano ancora Mauro Tosi e Pietrangelo Pettenò- che la decisione di non ancorare lo Statuto dei veneti ai principi della lotta antifascista ha significati ancora più evidenti e concreti: rompere con una tradizione democratica che nella lotta contro le forme dittatoriali e totalitariste aveva inserito anche la legittimità del conflitto contro lo strapotere delle oligarchie economiche, degli assertori della fine di ogni diritto universale, dei sostenitori di società reazionarie e confessionali fondate sull'arroganza e sull'esclusione".
"Per tali ragioni -concludono i rappresentanti di RC in Consiglio regionale- riteniamo di doverci assumere tutte le responsabilità a cui ci chiamano la nostra tradizione politica e culturale democratica e antifascista, consapevoli di rappresentare su questo terreno una ampia parte della nostra popolazione, annunciando fin d'ora che lo Statuto espressione solo della parte più retriva del Veneto, che vorrebbe cancellare la memoria storica e l'attualità dei valori della resistenza partigiana, per essere approvato dovrà passare in seconda lettura sulle migliaia di emendamenti che già da questo momenti stiamo predisponendo".

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