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Gugliotta

Si apre una finestra sui metodi della polizia italiana

(14 Maggio 2010) Enzo Apicella
I TG trasmettono l'intervista a Stefano Gugliotta, che porta i segni del pestaggio immotivato da parte della polizia

Tutte le vignette di Enzo Apicella

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Diritti negati, informazione negata

L’oscuramento dei siti del precariato per oscurare la lotta dei lavoratori del no profit

(11 Dicembre 2004)

Assemblea Dibattito
Martedì 14 Dicembre ore 16.30
Sala Di Liegro Palazzo Valentini Via IV Novembre 119/a


I fatti sono noti: la Procura della Repubblica di Roma ha chiuso per dieci giorni i siti lavorivariabili,it e redlab.it dedicati dalle RdB al lavoro precario, rei di aver pubblicato volantini dei Lavoratori e lavoratrici della Casa dei Diritti Sociali in lotta ritenuti diffamatori dal Presidente della stessa Associazione.

La magistratura non si è limitata a disporre la rimozione o il sequestro dell'articolo ritenuto“diffamatorio” come richiesto dallo stesso querelante ma, in un eccesso di zelo, decide il sequestro dell’intero sito, senza comunicare nulla alla redazione ed al sindacato stesso.

Si è colpita pesantemente la libertà di informazione e, in questo caso, anche le libertà e diritti previsti per una associazione sindacale mettendo il bavaglio a tutte le notizie, i documenti, le informazioni utili che riguardano il variegato settore dei lavori precari, flessibili e del lavoro nero che ha visto nella giornata del 6 novembre uno dei punti più altri di rappresentazione.

E’ stato un provvedimento di sequestro che ha pochissimi precedenti, e che giustamente ha suscitato dure proteste anche nel mondo dell’informazione.

Ma c’è un altro aspetto della vicenda ancora più pesante: la lotta che vede contrapposti il titolare dell'Associazione (e la cooperativa sociale legata a questa) e i lavoratori della cooperativa, 30 su 70 rischiano il licenziamento, alcuni sono da mesi a zero ore altri non ricevono da 4 mesi gli stipendi.

La “Casa dei Diritti Sociali” si occupa di sostegno ai migranti e ai senza fissa dimora per conto del Comune di Roma, e a dispetto del nome, appena gli operatori si sono organizzati sindacalmente son subito cominciati i problemi: il diritto di protestare per i propri diritti contrattuali e sindacali, per il tipo di servizi offerti dalla coop, per le condizioni delle strutture, per il cibo e per l’igiene, non ha trovato cittadinanza.

Giulio Ernesto Russo è un esponente di quella sinistra del no profit, inserita nel movimento e nelle istituzioni, che non si preoccupa molto della coerenza delle proprie azioni ma molto della propria rispettabilità: noi riteniamo che vi sia la necessità di andare in fondo alla questione pubblicamente e politicamente, chiamando in causa anche il Comune di Roma, che in quanto committente avrebbe il dovere di vigilare per far rispettare la Delibera 135/2000 che prevede la rimozione degli appalti là dove non vengano rispettati i contratti collettivi di lavoro, mentre di fatto si limita a oparazioni di immagine continuando con esternalizzazioni e privatizzazioni che si tramutano in precariato per i lavoratori e in lauti guadagni per gli appaltanti.
Altro che no profit!

E’ ora di squarciare il velo ipocrita che ammanta di ideali operazioni che con il volontariato e l’impegno sociale non hanno nulla a che fare!

E’ ora di pretendere il rispetto dei diritti dei lavoratori e degli utenti!

Roma, 7.12.04

RdBCUB Cooperative Sociali

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