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(31 Gennaio 2014)
Fabrizio Fabbri, 34 anni, manovratore di Trenitalia, muore travolto dal treno che stava trasferendo, da solo, nella stazione di Firenze SMN la sera del 12 gennaio. Fabrizio è morto perché ha tentato in ogni modo di fermare il treno e impedirgli di nuocere.
In pochi giorni, oltre all'infortunio mortale di Fabrizio, l'incidente ad Andora, e il mancato disastro per il crollo del costone, nel quale sono rimasti feriti i due macchinisti; nello stesso giorno, il 16 gennaio, un operaio di Rfi di 40 anni è gravissimo per essere rimasto schiacciato fra un locomotore e la galleria a Ceriale, nei pressi di Genova.
Solo in Toscana, dall' 8 gennaio, 4 persone investite dai treni, come il pendolare a Vicchio del Mugello, dove manca anche il sottopasso, o a Cascina, dove una studentessa, una ragazzina di 15 anni, viene decapitata dal treno in transito. 3 morti e un ferito che lotta fra la vita e la morte. Mentre le risorse vengono dirottate sull'AV, le stazioni sono ridotte senza più personale, abbandonate, senza controlli che proteggano i lavoratori e i ragazzi anche da loro stessi, così come è il concetto vero di sicurezza in una società che non si debba definire barbara.
LUNEDI' 3 FEBBRAIO
ORE 11,00-15,00
STAZIONE di FIRENZE SMN
LATO PIAZZA ADUA
PRESIDIO
"PER LA SICUREZZA IN FERROVIA"
Ferrovieri per la sicurezza, Assemblea 29 giugno, Comitato contro il sottoattraversamento AV di Firenze
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