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(Il nuovo ordine mondiale è guerra)

GLI USA NON SONO PIU’ IL GENDARME DEL MONDO E LA RUSSIA TORNA ALLE AMBIZIONI IMPERIALI

(30 Aprile 2014)

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Sergio Romano

E’ appena uscito da Longanesi il nuovo saggio di Sergio Romano “Il declino dell’impero americano” che contiene un’analisi approfondita sulla situazione geo – politica a livello planetario.
Si può provare a riassumerne il testo, al di là delle necessarie articolazioni di contenuto, riassumendo per punti le tesi principali che Romano sostiene nel suo lavoro:
1) Ci troviamo – appunto – in una fase di declino dell’impero americano e gli USA non rivestono più il ruolo di “gendarme del mondo” e di esportatori di democrazia. Non c’è nessuna “guerra di civiltà” come sostenevano i teorici durante la presidenza Bush e i teo-cons subito dopo l’11 Settembre. SI deve tener conto, adesso, di equilibri geo-politici molto diversi;
2) Lo spostamento principale, da questo punto di vista, riguarda il ritorno della Russia a coltivare ambizioni imperiali, che passano prima di tutto attraverso un tentativo di ricostituzione territoriale. E’ evidente che questo tipo di prospettiva porta a un ritorno del bipolarismo, essendo la Russia l’unica vera potenza al momento di carattere intercontinentale;
3) Si sta sfrangiando la cortina di alleanze, in particolare nel Medio Oriente, che gli USA avevano realizzato proprio nel periodo immediatamente seguente l’attentato alle Torri Gemelle: in particolare si stanno defilando da questo tipo di sistema la Turchia e l’Arabia Saudita;
4) Cina e Brasile assumono sempre di più la veste di potenze periferiche, ciascheduna puntando al dominio nella loro rispettiva area geografica. La Cina al punto da portare il Giappone a un riavvicinamento con la Russia in chiave difensiva; mentre il Brasile sta assumendo una funzione del tutto egemonica rispetto all’intera America Latina. Questo fatto rappresenta il segnale più importante del declino USA perché assume davvero il significato di una messa in soffitta della “Dottrina Monroe” e quindi della possibilità per gli USA di considerare il Sud America il proprio “cortile di casa”;
5) Il soggetto più debole, all’interno di questo quadro di rinnovata contesa bipolare, appare essere sicuramente l’Europa che non possiede una propria linea di politica estera autonoma e risulterà fortemente pressata dalla Russia nell’avanzarsi de suo disegno imperiale. L’Unione Europea, fortemente indebolita da un allargamento indiscriminato a Est, potrebbe risultare alla fine costretta a cedere la propria autonomia rientrando compiutamente nei ranghi dell’antica Alleanza Atlantica, come del resto ha richiesto Obama nel corso della sua ultima visita nel Vecchio Continente. Questo fatto farebbe assumere davvero, come conseguenza naturale, al confronto USA – Russia una caratteristica bipolare, pur con differenze molto importante rispetto allo schema degli anni’50 del XX secolo, soprattutto a causa dei livelli di reciproca interdipendenza dal punto di vista economico.
Un analista conservatore come Sergio Romano (che non esamina però il ritorno del neo-colonialismo in Africa, in particolare da parte di una potenza “europea” come la Francia) fa dunque giustizia di tensioni globaliste che, in questa fase appaiono davvero ormai sorpassate e di visioni di multipolarità che non si sono realizzate, o almeno che in questa fase appaiono lontane all’orizzonte.
La geo-politica ha preso così una sua rivincita: cresceranno i pericoli di guerra? Si dovrà ritornare all’equilibrio del terrore oppure basteranno i reciproci ricatti economici? Le risposte sono davvero difficili da formulare, certo che per la sinistra europea si pongono di nuovo questioni che parevano superate: quella della pace, quella del neutralismo e dell’internazionalizzazione della rappresentanza politica, tenuto conto infine dello svilupparsi complessivo di una “forte” gestione capitalistica del ciclo, in chiusura della fase apertasi con la crisi dei “subprime” e della crescita generalizzata ed esponenziale del debito, non soltanto – è bene ricordarlo – di quello statale degli USA.

Franco Astengo

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