">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Marchio Marchionne

Marchio Marchionne

(26 Ottobre 2010) Enzo Apicella
Esternazione di Marchionne contro la scarsa produttività degli operai italiani

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale e lavoro)

Maserati, Marchionne in retromarcia

(24 Giugno 2014)

Fiat. L’amministratore delegato scongela i 500 trasferimenti, bloccati per ritorsione contro gli scioperi. Ieri “blitz” inaspettato a Grugliasco: incontra a sorpresa tutti gli operai, tranne quelli della Fiom. Sindacati “del sì” pronti a chiudere il contratto

maseretro

Visita a sor­presa di Ser­gio Marchionne alla Mase­rati di Gru­glia­sco, ma i posti erano stret­ta­mente riser­vati. L’amministratore dele­gato del gruppo Fiat Chry­sler si è recato ieri allo sta­bi­li­mento che costrui­sce le auto di lusso, per incon­trare i lavo­ra­tori dopo le pole­mi­che e gli scon­tri della set­ti­mana scorsa: gli iscritti a tutte le sigle, a ecce­zione però di quelli Fiom.

La riu­nione con i respon­sa­bili di reparto e i dele­gati è stata con­vo­cata dai diri­genti della fab­brica intorno alle 11 per le 13,15. Senza alcun pre­av­viso, all’incontro si è pre­sen­tato Mar­chionne che ha chie­sto di avere chia­ri­menti sui malu­mori e sulle pro­te­ste dei giorni scorsi. L’ad ha chie­sto che i dele­gati rac­con­tas­sero quali fos­sero i pro­blemi e ha poi doman­dato a tutti i pre­senti se cre­des­sero nel pro­getto avviato alla Mase­rati. Avendo avuto rispo­sta posi­tiva, il mana­ger ha annun­ciato che da set­tem­bre a Gru­glia­sco par­ti­ranno i 12 turni e che i 500 tra­sfe­ri­menti ci saranno. Una chiara retro­mar­cia, rispetto alla deci­sione della set­ti­mana scorsa.

Rien­tra quindi la ritor­sione (o “rap­pre­sa­glia”, come l’aveva defi­nita la Fiom), deter­mi­nata qual­che giorno fa in rispo­sta allo scio­pero di un’ora indetto dal sin­da­cato di Mau­ri­zio Lan­dini e a quello degli straor­di­nari pro­cla­mato dai “sin­da­cati del sì” per il con­tratto: la Fiat aveva deciso di bloc­care il tra­sfe­ri­mento di 500 dele­gati in cassa da Mira­fiori a Gru­glia­sco, di sospen­dere lo schema dei 12 turni con­cor­dato con Fim-Uilm-Fismic-Ugl e di con­ge­lare il ricorso agli straor­di­nari in tutta Ita­lia. Annun­cio che aveva pro­vo­cato una forte cri­tica da parte dei metal­mec­ca­nici Cgil, ma anche dal com­patto fronte del “sì”.

Nella riu­nione di ieri si è par­lato anche del con­tratto. Mar­chionne – hanno rife­rito i dele­gati pre­senti alla riu­nione – si è detto dispo­ni­bile a con­ce­dere l’aumento con­trat­tuale, ma vor­rebbe darlo solo a chi lavora (pro­ba­bile che que­sta for­mula desi­gni la volontà di legare stret­ta­mente il rin­novo alla pro­dut­ti­vità). «Meglio qual­cosa in meno ma a tutti», hanno repli­cato dal canto loro le Rsa.

E sem­bra che il “blitz” mar­chion­niano di ieri possa in effetti essere deter­mi­nante per sbloc­care il con­tratto: la Fim come la Fismic chie­dono ora che si torni a trat­tare, notando che bloc­care i 500 avrebbe non solo dan­neg­giato gli ope­rai – costretti a restare in cassa invece di ripren­dere a lavo­rare a pieno regime – ma la stessa pro­du­zione, in una fase di ordini soste­nuti per la Maserati.

Clau­dio Chiarle, segre­ta­rio Fim Cisl di Torino, dice che adesso «sulla base di un piano di inve­sti­menti com­pleto si può pen­sare di chiu­dere anche il con­tratto, ragio­nando in pro­spet­tiva di regole e sala­rio legato alla pro­dut­ti­vità per obiet­tivi. In que­sto senso – con­clude – la disputa “per pochi intimi” su 250 o 260 euro di una tan­tum è secondaria».

E se con i “sin­da­cati del sì” tutto sem­bra sulla via della solu­zione, si ina­spri­sce invece il con­flitto con la Fiom: «Mar­chionne ha perso l’occasione di dimo­strare di essere l’amministratore dele­gato di tutto il gruppo e di tutti i lavo­ra­tori, sce­gliendo di discu­tere con una parte delle Rsa», pro­te­sta Michele De Palma, respon­sa­bile Fiat della Fiom. «Lo scio­pero è stato pro­cla­mato per­ché ci è stato impe­dito di fare l’assemblea. Quindi Mar­chionne avrebbe dovuto chie­dere spie­ga­zione ai dele­gati che l’hanno indetto, e non incon­trare solo una parte».

La segre­ta­ria Cgil, Susanna Camusso, com­menta invece la retro­mar­cia dell’ad: «È posi­tivo che si sia sbloc­cato il tra­sfe­ri­mento dei 500 dipen­denti – dice – La scelta con­ferma l’aumento dei volumi di pro­du­zione della Mase­rati ma soprat­tutto sgom­bra il campo da una dichia­ra­zione che ci era sem­brata volu­ta­mente ritorsiva».

Antonio Sciotto, il manifesto

9169