">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Hero

Hero

(22 Agosto 2013) Enzo Apicella
Bradley Manning, accusato di essere la fonte di Wikileaks, è stato condannato a 35 anni

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Il nuovo ordine mondiale è guerra)

Madrid, Londra... l'alibi del terrorismo islamico non e' piu' convincente

Editoriale Radio Citta Aperta del 07 Luglio 2005

(8 Luglio 2005)

A Londra nella mattinata di oggi abbiamo visto ripetersi lo scenario raccapricciante che avevamo visto l'11 marzo dello scorso anno a Madrid. Lì erano stati colpiti i treni, a Londra una serie di bombe sincronizzate sono esplose sulla metropolitana e su alcuni autobus della capitale inglese seminando, con un attentato "diffuso", decine di morti e feriti tra la popolazione civile. Il cuore di uno degli otto paesi più potenti della terra riuniti nel loro vertice annuale in Gran Bretagna, è stato così oggetto di una devastante incursione terroristica.

Una operazione di tale portata - come quella dell'11 marzo a Madrid - non si improvvisa nè può essere messa in piedi da una rete terroristica che non sia fortemente centralizzata e organizzata nè priva di una visione politica e mediatica estremamente sofisticata. Viene colpita la società più che gli uomini o i simboli del potere proprio perchè il terrore moderno fonda la sua efficacia sulla pervasività sociale dei suoi effetti. E' una scala di valutazioni e operazioni completamente diversa da quella con cui eravamo abituati a fare i conti anche noi in Italia, che pure con le bombe sui treni, nelle stazioni o nelle piazze abbiamo dovuto condividere le pagine peggiori della nostra storia recente. Si spara nel mucchio ma con obiettivi mirati. Si colpisce scientificamente a casaccio - tra i pendolari madrileni o londinesi - ma si colpisce dentro un calendario politico ben preciso: dalla vigilia delle elezioni in Spagna all'apertura di un conflittuale vertice del G8 a Londra. Di fronte a questo le reazioni delle potenze riunite al G8 di Gleneagles non nascondono una voglia di vendetta che è del tutto speculare alla rivelazione della loro vulnerabilità politica, mediatica, sociale.

E' ormai evidente che il cosiddetto "terrorismo islamico" è un paravento del tutto inadeguato e screditato per spiegare tutto questo e per indicare il nemico "all'ira dei giusti".

I governi delle otto potenze riunite in Scozia sanno ormai benissimo di aver scatenato e essere pienamente coinvolti in una guerra di cui hanno completamente sottovalutato le conseguenze. Hanno occupato spietatamente l'Afganistan e l'Iraq convinti di poter usare la sindrome islamica per gestire una operazione coloniale tradizionale, ma stanno verificando come la asimmetria della guerra preventiva (paesi potenti contro paesi deboli) sta trovando sulla sua strada un competitore globale che conosce le regole della guerra moderna ed è disposto ad utilizzarle senza scrupoli. Nelle cucciolate dei rampolli allevati dalle petromonarchie, che hanno studiato nei migliori colleges americani ed europei, che hanno imparato a conoscere usi, consumi e incubi delle società occidentali, che maneggiano con maestria i mass media e le nuove tecnologie, è cresciuto un polo competitivo contro Stati Uniti e le potenze loro alleate.

Non possiamo più nasconderci come gli attentati dell'11 settembre, quelli dell'11 marzo e quelli di oggi a Londra, vengano vissuti diversamente nei vari quadranti del mondo. Provocano terrore, odio e costernazione nei nostri paesi ma possono provocare sensazioni di onnipotenza in altre aree che del nostro mondo hanno visto anche le responsabilità nel mattatoio palestinese, di Falluja, della complicità con regimi e monarchie corrotte e feroci.

Lo schema di lettura della realtà internazionale del terzo millennio da parte di Bush, Blair, Chirac, Berlusconi, appare ormai del tutto inadeguata e rischia di travolgere nel dramma l'umanità. Prima li costringiamo ad esserne consapevoli, meglio sarà per tutti; a cominciare dal ritiro delle truppe e dalla cessazione dell'occupazione dell'Iraq.

Radio Citta Aperta

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Il nuovo ordine mondiale è guerra»

Ultime notizie dell'autore «Radio Città Aperta - Roma»

5001