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L'Italia tripudia la guerra

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(5 Novembre 2010) Enzo Apicella

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Liberta’ di manifestare, liberta’ di movimento

Il documento e le proposte emerse dall’assemblea cittadina sui fatti del 2 giugno

(9 Giugno 2005)

Avevamo chiesto alle strutture istituzionali che governano il Comune, la Provincia e la Regione di prendere posizione contro la selvaggia e ignobile aggressione, da parte di Polizia e Carabinieri, al corteo autorizzato e pacifico del 2 giugno, promosso per denunciare la sfrontata esibizione bellica della parata militare, e per chiedere per l’ennesima volta il ritiro delle truppe italiane dall’Iraq.

Come incredibile e intollerabile risposta, oltre all’assordante silenzio da parte delle altre due giunte di centrosinistra, abbiamo ricevuto addirittura il rifiuto, da parte della Provincia di Roma, di concedere la sala per l’assemblea di protesta convocata dalle forze che avevano convocato la manifestazione del 2 giugno.

La motivazione è altrettanto grottesca e antidemocratica di quella che la questura di Roma ha avanzato il 2 giugno scorso per bloccare il corteo: l’Istituzione-Provincia, ci è stato detto, non può concedere sale a chi vuole attaccare politicamente altre istituzioni, nel caso specifico la Questura di Roma.

Ossia: mentre la Questura ed il Ministero degli Interni si arrogano il diritto di decidere a priori quali striscioni possiamo o non possiamo portare ai cortei, la Provincia sostiene di poter concedere le sale solo a chi è in pace ed in accordo con tutte le istituzioni dello Stato, nazionali, regionali, provinciali e comunali.

L’assemblea, riunita oggi alla Casa delle Culture dopo esser stata di fatto espulsa da Palazzo Valentini, condanna con la massima forza la decisione della Provincia, antidemocratica e ostile non solo nei confronti dei manifestanti del 2 giugno ma anche di tutti e tutte coloro che credono che in Italia ci sia ancora libertà di espressione, nei cortei e nella assemblee.

1) L’assemblea richiede un incontro urgente con una delegazione ufficiale della Giunta Provinciale di Roma per verificare se il rifiuto di concedere la sala di Palazzo Valentini rappresenta gli orientamenti di chi amministra la Provincia e poter così prendere, alla luce di tale verifica, le decisioni e le iniziative politiche più appropriate.

2) L’assemblea ha anche deciso di attaccare sui muri della nostra città un manifesto, stampato in 10.000 copie, che riproduca la foto dello striscione preso a pretesto dalle forze dell’ordine per bloccare il corteo del 2 giugno, con la didascalia: “Dietro quello striscione c’ero anch’io” e di seguito le firme delle forze politiche, sociali, sindacali della nostra città.

3) Il movimento contro la guerra di Roma ha deciso di promuovere una manifestazione/spettacolo per il ritiro dei militari italiani dall’Iraq, nel quartiere Esquilino, assieme alle associazioni degli immigrati che nella Capitale si stanno mobilitando contro la legge Bossi-Fini, contro le deportazioni, per la chiusura dei CPT.

L’ASSEMBLEA DEL MOVIMENTO CONTRO LA GUERRA DI ROMA DEL 7 GIUGNO

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