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Ai giornalisti prezzolati

Ai giornalisti prezzolati

(9 Ottobre 2012) Enzo Apicella
Chavez viene rieletto con il 54% dei voti, con grande dispetto dei giornalisti prezzolati dall'imperialismo che davano per sicura la sua sconfitta

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(La rivoluzione bolivariana)

IMPERIALISMO DEMOCRATICO GIU' LE MANI DAL VENEZUELA BOLIVARIANO!

LATRANO CONTRO "IL DITTATORE" MADURO

(25 Gennaio 2019)

Dal suo covo ed epicentro mondiale, l’imperialismo democratico per bocca di Trump ha lanciato una dichiarazione di guerra contro il Venezuela Bolivariano.

A seguire prontamente in scia, dalle due sponde dell’Atlantico, la lunga fila bipartisan di “paladini della libertà”, giù giù fino ai cagnolini scodinzolanti alla Tusk, alla Salvini e a tanti altri del genere (pagliacci sia “sovranisti” che “mondialisti”, si noti).

L’atto “legale”, formale, del riconoscimento da parte nordamericana di tale Juan Guaidò, pupazzo loro creatura autoproclamatosi “presidente”, equivale infatti ad una dichiarazione di guerra se, come sembra, a questo spudorato atto di Forza non seguirà una resa senza condizioni da parte del governo nazional-borghese bolivariano. Oppure, soluzione più subdola proposta dai più accorti fra gli imperialisti europei (e dal Vaticano) se non seguirà un processo (comunque suicida per i bolivaristi) di resa condizionata mascherata dietro a formule di compromesso in extremis e di “dialogo fra le parti”.

Una dichiarazione di guerra che l’imperialismo democratico crede (si illude) sufficiente per far crollare “il tiranno” Maduro ed i suoi, contando (si illude) che bastino alla sporca bisogna la mobilitazione delle quinte colonne interne, delle forze e della feccia sociali filo-imperialiste venezuelane. Gli imperialisti democratici credono (si illudono) che basti dichiarare la guerra per vincerla. Facendola fare agli altri cioè ai venezuelani stessi, a cui si promettono le caramelle ossia quel futuro di roseo e diffuso benessere di cui godono, come è noto, il proletariato e le masse del grande paese baluardo della libertà irradiata da Wall Street, da Hollywood e dal Pentagono.

Gli obiettivi di questa criminale campagna “per la libertà e per la democrazia” sono di liquidare un governo nazional-borghese come quello bolivariano che è di intralcio “alla libertà”, di intralcio cioè alla libertà di rapina e saccheggio gestita da Wall Street. Un governo nazional-borghese la cui intollerabile pretesa di redistribuzione della ricchezza nazionale a vantaggio delle classi popolari (un capitalismo “più giusto”, “più equo” in questo consiste “il socialismo” bolivariano) si somma alla intollerabile pretesa, da liquidare anch’essa, di indipendenza politica. Tanto più intollerabile in quanto pericolosa sponda, nel giardino di casa, di potenze capitalistiche concorrenti del calibro di Russia e Cina le quali, altrettanto intollerabilmente, aspirano ad una divisione “multipolare” del potere, della ricchezza e del profitto estratto dallo sfruttamento del proletariato internazionale.

La proterva campagna dell’imperialismo democratico, ponendosi sul terreno dell’aperta e dichiarata contro-rivoluzione richiede, per essere contrastata e battuta, che gli sia opposta una Forza contraria sul terreno della Rivoluzione. Alla dichiarazione di guerra proclamata dall’imperialismo democratico occorre rispondere con una contraria proclamazione di guerra.

La guerra di classe interna al Venezuela per sradicare le basi economiche e sociali dei poteri borghesi che i bolivaristi non hanno mai intaccato, ricercando al contrario essi costantemente il dialogo e la pace sociale “per il bene comune della Patria”. La feccia sociale che si presta come massa di manovra dell’imperialismo democratico, deve essere messa a tacere con le buone o con le cattive ed attraverso la mobilitazione armata del proletariato: espropriazione dei capitalisti venezuelani! Nessun diritto democratico per i borghesi e i servi dell’imperialismo!

Appello alla sollevazione anti-imperialista dei popoli dell’America Latina! Appello al proletariato e agli sfruttati nel ventre della bestia ossia agli sfruttati statunitensi i quali provano sulla loro pelle le delizie “della libertà e della democrazia” di Wall Street!

A queste condizioni e su questo terreno rivoluzionario l'iniziativa dell'imperialismo democratico gli sarà ricacciata in gola. Esso è un mostro completamente fradicio e drogato. Pensa di poter mettere gli uomini ai suoi piedi, coprendoli coi suoi denari e con i suoi mezzi illimitati di corruzione e di droghe. Si sbaglia! Pensa che basti mostrare il suo arsenale di armi per terrorizzare i popoli, costringendoli alla resa e alla schiavitù senza combattimento. Si Sbaglia!

Imperialisti democratici vi siete sbagliati di grosso: non basta procla- mare la guerra per vincerla. La vostra spudorata iniziativa contro- rivoluzionaria susciterà la Rivoluzione, fino in casa vostra!

Questo è il senso del nostro “Giù le mani dal Venezuela bolivariano”. Tutt’altra e opposta cosa rispetto agli appelli degli “antimperialisti” e di certi “comunisti” di casa nostra i quali penosamente invocano il governo, (in particolare “i settori progressisti dei 5 stelle”), l’UE e quant’altra istituzione borghese a “dissociarsi dalla forsennata iniziativa di Trump”, a “non avallare il colpo di Stato” ecc. nello spirito leguleio del “diritto internazionale” violato… dall’imperialismo. A queste anime morte dedichiamo queste parole: “Non l’abbiamo mai nascosto. Il nostro terreno non è il terreno del diritto, è il terreno della rivoluzione. Il governo, da parte sua, ha infine abbandonato l’ipocrisia del terreno legale; si è posto sul terreno rivoluzionario, giacché anche il terreno controrivoluzionario è rivoluzionario”. Karl Marx 1848, più vivo che mai!

25 gennaio 2019

NUCLEO COMUNISTA INTERNAZIONALISTA

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