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(26 Gennaio 2019)
In Venezuela è in atto un tentativo di colpo di Stato, attraverso l’autoproclamazione a presidente ad interim di Juan Guaidò. Siamo di fronte a un'azione concertata dell'opposizione di estrema destra venezuelana, dell'imperialismo USA e dei governi complici del Brasile, Colombia, Perù, Cile, Canada, così come dell’Unione Europea, ansiosi di saccheggiare le risorse naturali del paese e sfruttare a sangue i lavoratori venezuelani.
Il governo italiano, servo della NATO, sotto la spinta delle forze più imperialiste cerca di trovare una posizione per schierarsi dalla parte del fantoccio di Trump e dei gruppi borghesi venezuelani più reazionari.
La storia dimostra che l’imperialismo americano, quello europeo ed altri, hanno sempre ordito complotti reazionari, rovesciato governi legittimi, insediato governi fascisti, scatenato aggressioni militari, hanno aiutato la borghesia dei vari paesi per liquidare i governi e schiacciare le forze rivoluzionarie che mettevano sia pur minimamente in pericolo le basi del sistema capitalista.
Diciamo minimamente, perché non reputiamo il governo di Maduro un governo socialista, ma un governo di tipo socialdemocratico legato a determinati gruppi di potere, incapace di far fronte al sabotaggio della grande borghesia e ai gravi problemi che attanagliano il popolo venezuelano. Finora non ha dimostrato la volontà di colpire seriamente i capitalisti e le forze di destra, nemiche della libertà e dell’indipendenza del paese, organizzate e spinte all’azione controrivoluzionaria dagli Stati Uniti. Perciò si è man mano indebolito.
La incapacità politica dell’attuale governo venezuelano ha alimentato il malcontento delle masse che hanno sofferto un netto peggioramento delle loro condizioni di vita. Ciò ha determinato in ampi settori l’abbandono del progetto politico chavista che si era presentato come alternativa di cambiamento.
Per ora il vertice dell’esercito ha confermato il suo appoggio, ma vi sono settori delle forze armate che possono compiere altre scelte. Questo può essere un punto decisivo per la sopravvivenza del governo Maduro, cha da parte sua ha dato 72 ore ai diplomatici USA per lasciare il paese e ha chiamato il popolo alla mobilitazione.
Ciò non basta. Nella situazione attuale, a fronte della minaccia di un’invasione militare USA, per non finire come il Cile di Allende, ben altre misure rivoluzionarie, urgenti e risolutive, sono richieste per far fronte alla crisi del Venezuela.
Noi esprimiamo solidarietà con la classe operaia e il popolo venezuelano, rigettiamo qualsiasi ingerenza e interferenza straniera negli affari interni della Repubblica Bolivariana del Venezuela; rifiutiamo qualsiasi riconoscimento di Juan Guaidò e siamo a fianco della lotta popolare, per un'alternativa rivoluzionaria e socialista.
La soluzione della crisi della società venezuelana non passa per l’intervento economico e militare di altre potenze imperialiste che, dietro la facciata della solidarietà, si muovono per i propri scopi e non hanno nessuna intenzione di scontrarsi con l’imperialismo americano per favorire gli interessi della lotta proletaria. Passa invece per la rivoluzione e la democrazia popolare sotto la direzione della classe operaia. Come affermano i nostri compagni del PCMLV “il socialismo si costruisce solo con l’alleanza operaia-contadina al potere e il popolo in armi!”.
Partecipiamo alle manifestazioni di solidarietà con il popolo venezuelano aggredito dall’imperialismo e dalla reazione e facciamo appello a sviluppare e rafforzare la mobilitazione a livello locale e nazionale.
25 gennaio 2019
Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia
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