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(13 Settembre 2010) Enzo Apicella
La scuola dopo la controriforma Gelmini

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(17 Settembre 2005)

Com’è noto, in occasione dell’incontro con le regioni, il governo ha accettato di rinviare di un anno l’avvio della sperimentazione della riforma Moratti nella scuola secondaria superiore.
Sicuramente ha pesato in questa decisione l’aperta opposizione della grande maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola, e delle famiglie.
Non va, per altro, sottovalutato il fatto che la riforma Moratti, per com’è costruita, è riuscita a scontentare contemporaneamente i lavoratori, la Confindustria, gli enti locali.

Un bel risultato, non c’è che dire!

È importante però ricordare che:

- il governo intende lo stesso approvare la riforma della secondaria superiore e siamo, di conseguenza, di fronte ad un semplice rinvio della sua applicazione;
- la riforma della scuola primaria e della secondaria di primo grado, nonostante l’opposizione delle lavoratrici e dei lavoratori ne abbia attenuato gli effetti, sta procurando gravi danni alla scuola pubblica;
- nella stessa scuola secondaria superiore l’effetto annuncio ha provocato confusione, incertezza, spostamento di quote rilevanti di studenti e personale da un ordine di scuola all’altro.

È, quindi, necessario che la mobilitazione per l’abrogazione della riforma non perda slancio.
Si tratta, soprattutto, di porre l’accento su quello che vogliamo:

- una scuola pubblica di qualità come reale diritto di tutte e di tutti. La riduzione del numero di alunni per classe, consistenti investimenti per l’ edilizia scolastica, l’aggiornamento del personale, il diritto allo studio con la gratuità dei libri di testo, delle mense e dei trasporti;
- l’immediata immissione in ruolo sui posti vacanti dei colleghi precari, docenti ed ATA;
- un reale aumento delle retribuzioni che il blocco dei contratti e la concertazione fra governo e sindacati istituzionali ha fortemente ridotto.

CUB Scuola - Torino
Per info 3298998546

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