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(18 Settembre 2019)
Il Rapporto del 2019 sul consumo di suolo in Italia elaborato dall’istituto di ricerca Ispra Snpa ci fornisce dati molto interessanti.
Nel 2018 a Roma sono stati consumati 75 ettari di suolo.
Questo vuol dire che in materia di consumo di suolo, Roma è in testa nella classifica delle città che maggiormente consumano sulo in quanto nel 2018 sono stati cementificati 75 ettari.
Di questi, ben 57 erano aree verdi, un dato che è cinque volte superiore a Milano, che ne cementifica "solo" 11 ettari, anche se nel capoluogo lombardo rappresenta la quasi totalità delle aree cementificate ovvero 11,5 ettari.
Roma quindi occupa i posti di questa bruttaclassifica.
Solo a Roma città, sono stati cancellati più della metà degli ettari consumati nel 2018 nell'intera provincia dove sono stati cementificati cementificati 125 ettari (compresa Roma).
Nel Lazio, nel 2018 è stato consumato suolo per complessivi 277 ettari.
Dopo Roma le città che hanno visto la maggiore cementificazione sono Vetralla, con 12 ettari, Latina 10 ettari e Viterbo 9 ettari.
L’Ispra giustamente ha affermato che “il consumo di suolo in città ha un forte legame anche con l’aumento delle temperature tenuto conto della maggiore presenza di superfici artificiali a scapito del verde urbano, Da questi deriva anche un aumento dell’intensità del fenomeno delle isole di calore. La differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2°C nelle città più grandi
Insomma il recupero e il riutilizzo degli immobili sfitti da destinare ad uso abitativo e ad alloggi di edilizia residenziale pubblica non sono rappresenta una soluzione efficace al disagio abitativo, non solo crea economia circolare e lavoro, ma contrasta efficacemente i cambiamenti climatici in quanto la cementificazione del suolo crea l'aumento delle temperature.
Cari Zingaretti e Raggi e vostri Assessori non vi sembra il caso di invertire la rotta?
Massimo Pasquini
Segretario Nazionale
Unione Inquilini
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