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Malgrado la pandemia, gli sfratti non sono andati in lockdown nemmeno a Padova

Ogni sfratto senza rialloggio dignitoso è illegale

(19 Agosto 2021)

Commento ai dati sugli sfratti del 2020 pubblicati dal Ministero dell'Interno

Unione Inquilini

“32500 nuove sentenze di sfratto emesse nel corso del 2020, malgrado la pandemia e il lockdown. Di queste, 28000, quasi il 90%, sono quelle emesse per morosità. Malgrado la sospensione delle esecuzioni forzate, sono stati oltre 5000 gli sfratti eseguiti con la forza pubblica.”
Walter De Cesaris, segretario nazionale Unione Inquilini ha rilanciato l'allarme in occasione della pubblicazione dei dati sugli sfratti da parte del Ministero dell'Interno.

Agli sfratti degli inquilini vanno aggiunte subito oltre 120.000 famiglie, pignorati incolpevoli dalle banche, il cui sgombero è stato sbloccato dal 1 luglio, un numero destinato a crescere esponenzialmente se sarà modificato l'art. 560 del codice di procedura civile sulle aste giudiziarie, impegno contenuto nel PNRR presentato dal Governo Draghi all'Unione Europea.

Allarme rilanciato dall'Unione Inquilini di Padova, che sottolinea le 406 sentenze di sfratto tra città e provincia, di cui 370, cioé oltre il 91%, per morosità. 62 gli sfratti eseguiti nel 2020 con la forza pubblica.

I numeri sembrano in diminuzione rispetto agli anni precedenti ma, in una Italia sostanzialmente bloccata a causa della pandemia, le sentenze di sfratto e i pignoramenti non si sono fermati, accumulando le condizioni di una tempesta perfetta. Bisogna sommare infatti le ulteriori sentenze di sfratto emesse nel corso del 2021, già in larga parte eseguibili, e totalmente in esecuzione a partire dal prossimo primo gennaio.
A Padova e provincia sono almeno 727 gli sfratti che, a partire dallo sblocco del 1 luglio scorso, hanno cominciato ad essere eseguiti.
Attendiamo dati più precisi dall'indagine che l'Ordine degli avvocati si è impegnata a realizzare nell'incontro in Prefettura dello scorso 20 luglio. Invece, incredibilmente nell'era degli algoritmi, il Tribunale di Padova (forse tutti Tribunali d'Italia?) non fornisce i dati delle esecuzioni immobiliari.

Il punto è la stretta relazione tra l'ulteriore incremento degli sfratti e l’aumento della povertà. L’incidenza di povertà assoluta in Italia varia a seconda del titolo di godimento dell’abitazione in cui si vive, situazione particolarmente critica per chi vive in affitto. Secondo i recenti dati pubblicati dall’ISTAT, le oltre 866 mila famiglie in povertà assoluta in affitto, rappresentano il 43,1% di tutte le famiglie povere, a fronte di una quota di famiglie in affitto pari al 18,3% sul totale delle famiglie residenti.
Gli sfratti sono solo la punta dell’iceberg di una sofferenza abitativa profonda che investe l’intero Paese, uno squilibrio determinato dalla carenza di abitazioni a canone sociale rispetto a una richiesta inevasa di 650 mila alloggi di nuclei familiari utilmente collocati nelle graduatorie dei comuni e in vana attesa di una casa popolare. Tra questi, oltre 1500 a Padova.

- Ricordiamo che ogni sfratto eseguito in assenza di rialloggio dignitoso, sostenibile, sicuro e rispettoso di tutti i diritti umani per tutte le persone coinvolte viola i trattati internazionali e la normativa ratificata dall'Italia. Responsabili di tali violazioni sono, non solo il governo nazionale, ma anche le autorità locali qualora non provvedessero.

- Perciò rilanciamo l'invito alla Prefettura a convocare rapidamente il tavolo di dialogo per la definizione del protocollo per il passaggio da casa di tutti gli sfrattati, inclusi i pignorati.

- Confermiamo il nostro impegno a difendere gli sfrattati con ogni mezzo, incluso presentando ricorso al Comitato ONU sui Diritti, il cui intervento ha recentemente bloccato vari casi di sfratto, e rilanciamo l'appello alla mobilitazione unitaria.

Unione Inquilini Padova

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