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(22 Luglio 2022)
Ogni operaio cosciente sa che la repressione fa parte della lotta di classe condotta dalla borghesia e dai suoi poteri.
Ogni operaio cosciente sa che le sue rivendicazioni di classe non possono trovare pieno e coerente accoglimento nel quadro giuridico che sovrintende lo sfruttamento capitalistico.
Ogni operaio cosciente sa che, prima o poi, presto o tardi, la sua lotta di classe lo porterà a confliggere con quel sedicente “ordine” rappresentato e imposto dai poteri pubblici della classe dominante.
L’avanguardia dei lavoratori, organizzati dal SI Cobas e da altri sindacati conflittuali, queste verità le ha sperimentate e acquisite da tempo.
Gli arresti scattati il 19 luglio, i provvedimenti dell’autorità giudiziaria contro esponenti del SI Cobas e dell’Usb costituiscono un’ennesima testimonianza di queste verità e insieme sono l’ennesima manifestazione di una fase specifica dei rapporti di forza tra le classi e delle specifiche esigenze che, in tale fase, vanno imponendosi nella continuità del mantenimento del potere capitalistico.
Non spetta certo a noi esaminare le carte giudiziarie, confrontare gli sviluppi delle indagini con i postulati della legalità borghese. Quello che possiamo e dobbiamo affermare è che una storia come quella del SI Cobas, e di altre organizzazioni sindacali impegnate in quella autentica trincea dello sfruttamento e della lotta di classe che sono i poli della logistica, rappresenta una notevole esperienza di classe che, come tutte le esperienze analoghe, racchiude importanti insegnamenti e contraddizioni. Queste lotte, queste esperienze, queste acquisizioni, costituiscono un bagaglio prezioso per la nostra classe, in un momento difficile della sua storia. Non possono essere costrette e confinate nei termini, negli svilenti confini di una vicenda giudiziaria. Né tantomeno essere vergognosamente liquidate come pratiche di un’associazione delinquenziale.
Diremo di più, la nostra solidarietà di classe ai lavoratori organizzati dalle sigle sindacali sotto attacco non ha nessun legame con presunzioni di innocenza o di colpevolezza che legittimano implicitamente i codici del dominio borghese. Per questi codici la lotta di classe è sempre un crimine, più o meno tollerabile a seconda delle circostanze e delle esigenze.
Gli operai coscienti giudicano le loro esperienze di lotta con i propri parametri, non con i codici del nemico.
Prospettiva Marxista
Circolo internazionalista “coalizione operaia”
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