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Verona: verso la contestazione del JOB&Orienta…

(24 Novembre 2005)

Nel percorso di costruzione e preparazione della manifestazione del 25 novembre 2005 a Verona di contestazione del JOB&Orienta promossa dal collettivo studentesco universitario e dal collettivo studenti medi della città scaligera in occasione dello sciopero generale contro la finanziaria, domenica 20 novembre si è tenuta presso il C.S.O.A. La Chimica di Verona una partecipata ed intensa assemblea tra le realtà studentesche e di movimento di Torino, Bologna, Padova, Vicenza, Venezia e Verona.

I collettivi studenteschi di Verona, innanzitutto, ringraziano tutti i partecipanti per aver dedicato una domenica alla preparazione dell’evento del 25 novembre, segno di maturità e senso di responsabilità del movimento degli studenti universitari e delle scuole superiori d’Italia. A tutti coloro che fossero motivati a partecipare o aderire alla manifestazione rendiamo note le conclusioni politiche di tale assemblea che integrano e chiarificano l’appello della manifestazione da noi precedentemente diffuso, manifestazione che, con questo passaggio, diventa un appuntamento condiviso da realtà studentesche di diverse città ed una tappa fondamentale del percorso del movimento.

Collettivo studentesco disorientato per la conquista delle galassie - Verona


Disorientiamo il JOB&Orienta e conquistiamo le galassie

Manifesto/Appello per la manifestazione nazionale del 25 novembre a Verona
Partenza dalla stazione di Porta Nuova – ore 9.30.


1. Consideriamo il 25 novembre come una tappa del cammino del movimento universitario e delle scuole medie superiori cominciato con le prime occupazioni di scuole ed università da parte di soggetti studenteschi autorganizzati e che ha visto nella manifestazione del 25 ottobre a Roma un momento importante di protesta e lotta contro le riforme Zecchino, Berlinguer e Moratti, responsabili di un processo di dequalificazione, privatizzazione e precarizzazione dell’istruzione pubblica. Contro una politica che impone alla scuola un rigido classismo, che degrada le migliori tradizioni culturali, che programma l’ignoranza storica e la cancellazione della memoria, oltre 150.00 fra studenti, professori, ricercatori, ecc. sono arrivati davanti al Parlamento (mentre all’interno del palazzo si votava il DDL Moratti) per rivendicare il loro diritto a studiare con lentezza, ad un lavoro sicuro, a sviluppare un sapere critico, a partecipare alle decisioni che riguardano il loro presente ed il loro futuro. Siamo convinti che la cultura non possa essere ostaggio di brevetti, copyright, aziende o interessi privati. Altri due momenti hanno caratterizzato il cammino del movimento studentesco: l’assemblea nazionale studentesca del 6 novembre a Roma nella quale è stato elaborato l’importante “Manifesto per l’autoriforma dell’università” e il 17 novembre, giornata mondiale degli studenti, costruendo situazioni di lotta e momenti di conflitto in quasi tutte le città italiane. Tutto questo cammino è stato fatto senza alcuna “sponsorizzazione” da parte di partiti politici o sindacati confederali, ma è frutto dell’albero dell’autorganizzazione.

2. Il 25 novembre è per noi una giornata di lotta anche contro la finanziaria dell’attuale governo di centro-destra che riduce ulteriormente i finanziamenti pubblici alle scuole ed alle università statali e contro una politica che vuole far passare parole quali flessibilità e dinamismo come possibilità di un futuro migliore, mobile e qualificato per tutti ma che in realtà precarizza drammaticamente il mondo del lavoro, dell’istruzione e la vita stessa. Convinti di questo contesteremo il Job&Orienta, evento fieristico dallo slogan “Giovani: speranze, responsabilità, sfide”. Le università, il terzo settore, l’esercito, cooperative e agenzie interinali, attraverso modelli come stage, tirocini offrono le loro proposte ai giovani pieni di speranza, senso di responsabilità e aperti a nuove sfide.

Noi, studentesse e studenti, in quanto giovani, quindi preoccupati per il nostro futuro, coltivatori della speranza di poter vivere e studiare in un mondo meno precario e frenetico, con un senso di responsabilità nei confronti di coloro che soffrono a causa di questo sistema, accettiamo la sfida per costruire dal basso e collettivamente un’altra società. Siamo studenti non siamo clienti.

3. Il 25 Novembre è per noi l’occasione per una grande mobilitazione di lotta autorganizzata da parte del movimento studentesco e di tutti i soggetti sociali che si riconoscono come incompatibili con le logiche di potere praticate da partiti politici sia del centro-destra che del centro-sinistra e con le politiche concertative dei sindacati confederali. Diritto allo studio e diritto ad un reddito garantito per tutte/i per noi vuol dire opporsi ad una politica di emarginazione e precarizzazione sociale. Nelle scelte politiche e nelle pratiche attuate dai sindacati confederali non ci riconosciamo e per questo la manifestazione seguirà un percorso alternativo che simbolicamente rappresenta la nostra distanza e radicale diversità dalla logica consociavistica.

La scelta di costruire un corteo alternativo a quello dei confederali e di contestare il JOB&Orienta in quanto simbolo dell’esistente che rifiutiamo rappresenta la nostra alterità rispetto alle scelte di coloro che si sono resi complici dei governi di centro-sinistra fautori di leggi come il pacchetto Treu, delle riforme Zecchino e Berlinguer, responsabili di aver aperto la strada alle successive leggi 30 e riforma Moratti del centro-destra, entrambi subalterni al neoliberismo perché incapaci di un progetto alternativo di società.

Facciamo del 25 novembre una grande mobilitazione studentesca e del precariato sociale, costruiamo un corteo colorato, creativo ed intelligente capace di strappare il velo dell’ipocrisia e dimostrare le false promesse e gli interessi economici che si nascondono dietro la vetrina del JOB&Orienta.

Il percorso del movimento studentesco proseguirà anche dopo la manifestazione del 25 e saremo il 26 ed il 27 novembre a Torino al fianco di coloro che da anni lottano contro la TAV e il 3 dicembre a Roma in occasione della manifestazione nazionale dei migranti contro i Centri di Detenzione Temporanea (CPT), la Bossi-Fini/Turco-Napolitano e per i diritti di cittadinanza.

Tale percorso dimostra come i luoghi ed i soggetti che elaborano ed incarnano la cultura sono ridiventati elemento critico nei confronti di un pensiero unico devastante e mortifero che vuole privarci della parola, della dignità, della memoria e della visione di un altro mondo.

Un altro mondo è possibile.
Il nostro tempo è qui e continua adesso.


Assemblea degli studenti medi ed universitari del nord Italia.

Fonte

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