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(11 Luglio 2012) Enzo Apicella

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Da Israele: Porre fine al genocidio del popolo palestinese – Jeff Halper / ICAHD

(5 Novembre 2023)

macerie di Gaza

Riceviamo da Jeff Halper, cittadino israeliano, storico animatore dell’ICAHD (il Comitato israeliano contro la demolizione delle case dei palestinesi), questa coraggiosa presa di posizione-appello contro il genocidio che lo stato di Israele sta compiendo a Gaza. In esso l’imputazione di genocidio a carico delle istituzioni sioniste è estesa al periodo che va dal 1947 ad oggi – c’è materia su cui riflettere anche per quanti, in modo cosciente o incosciente, riconducono il massacro dei palestinesi in atto al periodo successivo all’attacco operato dalla resistenza palestinese il 7 ottobre, come a dire, e qualche volta lo dicono proprio: se non ci fosse stato quell’attacco, non ci sarebbe questo massacro. Comprendiamo, ma non possiamo condividere l’appello di Halper e dell’ICAHN alla “comunità internazionale” e all’ONU, vista la secolare complicità con Israele della cosiddetta comunità internazionale (se per essa si intende il consesso delle grandi potenze, tutte, nessunissima esclusa), e visto che l’ONU non è mai andata oltre le condanne verbali di Israele restate sempre senza conseguenze. Ma questo nulla toglie alla chiarezza e alla forza di questa denuncia-appello che viene da ebrei israeliani dal comportamento rigorosamente coerente con i propri ideali anti-sionisti. (Red.)

L’ICAHD CHIEDE LA FINE DEL GENOCIDIO ISRAELIANO CONTRO IL POPOLO PALESTINESE – 2 novembre 2023

Il termine “genocidio” è stato formulato dall’avvocato ebreo-polacco Raphael Lemkin sullo sfondo dell’Olocausto. È stato codificato come crimine di diritto internazionale nella Convenzione del 1948 sulla prevenzione e la punizione del crimine di genocidio (la Convenzione sul genocidio). La definizione di genocidio, contenuta nell’articolo 2 della Convenzione, è semplice e diretta e i suoi primi tre elementi riflettono chiaramente le politiche e le azioni israeliane nei confronti del popolo palestinese da quando ha iniziato il suo processo di genocidio sistematico nel 1947:

Per genocidio si intende uno dei seguenti atti commessi con l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, in quanto tale:

(a) Uccidere i membri del gruppo;

(b) provocare gravi danni fisici o mentali a membri del gruppo;

(c) infliggere deliberatamente al gruppo condizioni di vita tali da provocarne la distruzione fisica, in tutto o in parte.

La distruzione in corso di Gaza e della sua popolazione è di per sé un crimine di guerra, troppo sproporzionato per essere considerato una semplice rappresaglia per l’attacco di Hamas ai civili israeliani, troppo costoso in termini di vite di civili e di e proprietà per giustificare la scala dell’azione militare di Israele contro Hamas.

Il genocidio spesso non è un singolo evento, ma piuttosto una serie di eventi e processi deliberati nel tempo il cui intento ultimo è distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso. Le guerre indiane in America sono durate tre secoli. Se facciamo un passo indietro rispetto al crimine di guerra che è l’attuale assalto di Israele a Gaza e allo sforzo concertato fin dalla fondazione di Israele per cancellare il Paese della Palestina e la sua eredità araba, il quadro che emerge è quello di un genocidio, culturale oltre che fisico. Il progetto necessariamente violento del sionismo prima e di Israele poi di spostare la popolazione palestinese del Paese, prendere la sua terra e sostituirla con quella ebraica costituisce una distruzione deliberata del popolo palestinese, in parte o in tutto.

Tre eventi hanno spinto l’ICAHD a chiedere un’azione internazionale urgente per porre fine al genocidio israeliano contro il popolo palestinese: il bombardamento indiscriminato del campo profughi di Jabalia, a Gaza, il 31 ottobre 2023, in cui centinaia di innocenti – profughi della campagna di espulsione israeliana del 1948 – sono stati massacrati per assassinare un singolo comandante di Hamas; i brutali attacchi che si stanno verificando ora contro i palestinesi in Cisgiordania, in cui i coloni e i soldati israeliani stanno terrorizzando le famiglie e svuotando intere città e villaggi – si tratta di sfollamento forzato, un crimine secondo la Quarta Convenzione di Ginevra; e le dichiarazioni di intenti genocidi che provengono dai più alti funzionari governativi e militari israeliani, sia nei confronti della popolazione di Gaza sia nei confronti dei palestinesi (“gli arabi”) in generale, dichiarazioni che ci inducono a temere un’intensificazione della colonizzazione e un ulteriore genocidio se la comunità internazionale permetterà a Israele di cancellare il popolo palestinese politicamente, culturalmente e, se necessario, anche fisicamente.

Il Comitato israeliano contro le demolizioni di case (ICAHD) chiede alla comunità internazionale – alle Nazioni Unite, ai governi e ai popoli – di ritenere Israele responsabile dei suoi decenni di colonizzazione genocida. Chiediamo con urgenza di isolare e sanzionare Israele fino a quando non cesserà la distruzione di Gaza e del suo popolo e il violento allontanamento dei palestinesi dalle loro terre e comunità da parte dei coloni e dei soldati israeliani.

Chiediamo alla Corte penale internazionale di processare per crimini di guerra i leader politici e militari israeliani responsabili.

Chiediamo alle Nazioni Unite di applicare l’articolo 3 (e) della Convenzione di Ginevra che punisce per “complicità nel genocidio” gli Stati Uniti, il Canada, l’Europa e altri Paesi.

PORRE FINE AL GENOCIDIO ISRAELIANO ORA!

CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO A GAZA!

LIBERARE TUTTI GLI OSTAGGI ISRAELIANI E I PRIGIONIERI POLITICI PALESTINESI.

Il pungolo rosso

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