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Stefano Gugliotta

Stefano Gugliotta

(11 Maggio 2010) Enzo Apicella
Dopo che le tv hanno trasmesso il video di Stefano Gugliotta che viene pestato immotivatamente dalla polizia e poi arrestato per "resistenza a pubblico ufficiale", il capo della polizia Manganelli "dispone una ispezione".

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Napoli: cariche della polizia sotto la sede della Rai al presidio per la Palestina e le giornate di lotta del 23 e 24 febbraio

(13 Febbraio 2024)

Mimì Ercolano

E’ successo oggi a Napoli, e non è questione di Napoli.

Se la polizia picchia e ferisce (nella foto, Mimì Ercolano, coordinatrice provinciale del SI Cobas e compagna della TIR) chi dimostra contro l’infame informazione Rai che copre, legittima il genocidio in corso in Palestina, e fa propaganda per le giornate di lotta del 23 e del 24 contro il massacro colonialista e sionista a Gaza e Rafah e contro tutte le guerre del capitale, a cominciare da quella tra NATO e Russia in Ucraina; se al compagno Eduardo Sorge la questura consegna un avvertimento preventivo che qualunque cosa succeda di “improprio” nel corso della manifestazione sarà sua la responsabilità (vedi sotto); è perché il governo Meloni ha deliberato di attuare una stretta repressiva e intimidatoria sulle iniziative previste nei prossimi giorni in tutta Italia. Iniziative che culmineranno nello sciopero per la Palestina e contro tutte le guerre del capitale indetto per il 23 febbraio dal SI Cobas e forse raccolto da altri segmenti del sindacalismo di base, e nella manifestazione nazionale di sabato 24 a Milano su questi stessi obiettivi, e – come ricordano i comunicato di Iskra e del SI Cobas – “in contemporanea con quelle che si terranno in numerosi paesi di tutti i continenti” – in contemporanea e in coordinamento.

Già il 27 gennaio avevamo avuto un saggio di questa stretta con il divieto di manifestare per la Palestina nel “giorno della memoria”, la memoria adulterata e a senso unico del suprematismo occidentale; poi ne abbiamo avuta una conferma nei giorni scorsi con la decisione della questura di Milano di negare piazza Duomo per la grande manifestazione del 24 febbraio con motivi pretestuosi; ora le manganellate e le intimidazioni preventive di Napoli…


Il solo modo per respingere al mittente queste intimidazioni è rafforzare al massimo ed estendere la mobilitazione il più possibile al di là del perimetro dei già convinti e già pronti; martellare con la nostra propaganda e agitazione non solo contro la criminalità dello stato sionista, ma anche contro la criminalità e l’ipocrisia del governo Meloni che con Tajani critica verbalmente Israele per i suoi “eccessi”, mentre lo stato e l’esercito israeliano continuano impuniti il loro massacro ed i loro “eccessi” anche grazie alle armi, alle informazioni, alla complicità organica dello stato, delle imprese, delle università, dei mass media italiani. E l’opposizione? Ma perché c’è un’opposizione parlamentare a questa politica bellicista e d’ordine? (Red.)

CARICHE SOTTO LA SEDE DELLA RAI DI NAPOLI! – Laboratorio politico Iskra
La vostra repressione non ci fermerà: Stop genocidio, 23 febbraio sciopero generale, 24 manifestazione nazionale a Milano!


In centinaia sotto la sede napoletana della Rai per denunciare la vergognosa presa di posizione a favore del governo israeliano responsabile del genocidio che si sta compiendo a Gaza, e per lanciare la mobilitazione internazionale del 23 e 24 febbraio.
Dinanzi alla volontà collettiva di rifiutare divieti e minacce della questura, evidentemente infastiditi dalla determinazione di cercare una interlocuzione con i vertici locali della radiotelevisione di Stato, la celere ha caricato violentemente i manifestanti.
Grazia alla resistenza collettiva, però, una delegazione è riuscita comunque a salire.

Quanto accaduto stamani non è casuale.
In un momento storico in cui le contraddizioni del capitalismo globale si intensificano, aumentano i conflitti di interesse tra i loro monopoli capitalistici, peggiorano le condizioni per gli sfruttati e le sfruttate, i media assumono un ruolo fondamentale per legittimare le scelte dei governi, attaccando il “nemico interno”, lavoratori e lavoratrici o student3 in lotta, chi prende parola e critica i massacri in corso o le condizioni di vita sempre più difficili per milioni di persone.
Assistiamo alla chiusura totale di ogni spazio di dissenso, mentre si continua a morire in varie parti del mondo.

Dinanzi a tutto ciò, gli sfruttati e le sfruttate che continuano a scannarsi tra loro ad ogni latitudine, devono dichiarare guerra alle guerre del capitale e organizzarsi per rovesciare il dominio capitalista sul mondo.
Bisogna organizzarsi sui territori, moltiplicare iniziative comuni, ponendosi sul terreno del disfattismo rivoluzionario – non ci sono governi borghesi amici degli sfruttati e delle sfruttate o guerre giuste in nome del capitale – sul terreno di un coerente internazionalismo proletario.

Rilanciamo gli appuntamenti del 23 Febbraio – mobilitazione indetta dai sindacati di base raccogliendo l’appello dei Giovani Palestinesi – e del 24 febbraio, manifestazione nazionale a Milano in contemporanea con quelle che si terranno in numerosi paesi di tutti i continenti.



VIOLENTE CARICHE FUORI ALLA RAI DI NAPOLI: AGGREDITA E FERITA LA COORDINATRICE SI COBAS DI NAPOLI!

LA FURIA DI POLIZIA E GOVERNO MELONI CONTRO CHI DENUNCIA IL GENOCIDIO A GAZA NON HA LIMITI!

IL 23 FEBBRAIO SCIOPERO GENERALE!

SABATO 24 TUTTI A MILANO!

Stamattina il coordinamento Napoli per la Palestina, cui il SI Cobas aderisce, aveva indetto un presidio fuori agli studi Rai di Napoli per denunciare il clima di censura e intimidazione nei confronti di chiunque prende parola e si mobilita contro il massacro sionista a Gaza: ciò anche alla luce del linciaggio mediatico operato da vari esponenti governativi all’indomani di alcune prese di posizione per il cessate il fuoco da parte di due artisti in gara al festival di Sanremo.

Già in prima mattinata la Questura aveva emesso una prescrizione nei confronti del presidio, con motivazioni ridicole: il fatto eclatante è che tale prescrizione è stata indirizzata personalmente a Eddy Sorge dell’esecutivo nazionale SI Cobas, col chiaro intento di indicare nel SI Cobas di Napoli (e nei compagni del giro solidale) il “cattivo” da colpire.

Così è stato.

Verso le 13,00 , nel mentre la Rai si rifiutava di ricevere una delegazione di manifestanti, la polizia, con chiaro intento provocatorio e intimidatorio, si è attrezzata in tenuta antisommossa davanti ai cancelli di ingresso.

Nel volgere di pochi secondi è partita una violenta carica nei confronti dei manifestanti, che ha provocato almeno 3 feriti, tra i quali la nostra coordinatrice di Napoli Mimì Ercolano, la quale è stata colpita da una manganellata e ha subito una profonda ferita alla testa.

Quanto più aumenta la corsa agli armamenti, il clima di guerra e il sostegno occidentale nei confronti del macellaio Netanyahu, tanto più il governo Meloni incrementa la repressione del dissenso e delle lotte.

Proprio per questo, occorre incrementare e generalizzare la mobilitazione contro il governo della guerra, complice del genocidio a Gaza e artefice di un attacco senza sosta ai lavoratori e ai proletari in nome delle esigenze dell’economia di guerra: ciò a partire dallo sciopero generale del 23 febbraio e dalla manifestazione a Milano di sabato 24.

Solidarietà a Mimì e ai compagni che oggi sono stati colpiti in maniera vigliacca dai manganelli del governo Meloni.

Solo la lotta paga!

Si Cobas Napoli

SI Cobas nazionale

Il pungolo rosso

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