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Israele sta pianificando la costruzione del museo della tolleranza sulle tombe mussulmane

(11 Febbraio 2006)

Gli scheletri sono già stati rimossi dal sito dell'antico cimitero mussulmano di Gerusalemme per fare spazio al "Museo della Tolleranza" il cui costo è di 150 milioni di dollari. Il museo sarà costruito per il centro Simon Wiesenthal Centre, basato a Los Angeles.

I palestinesi hanno avviato una battaglia legale per fermare i lavori, lì dove sorge il principale cimitero mussulmano della città . La costruzione del museo persegue la promozione dell' "unità e del rispetto tra gli ebrei a tra persone di tutte le fedi".

Gli archeologi israeliani e i costruttori hanno continuato a scavare i resti delle persone sepolte nel sito - cimitero risalente almeno a 1.000 anni fa - nonostante un divieto temporaneo dei lavori, emanato dalla Corte Islamica, una divisione del sistema giudiziario israeliano. La polizia aveva ricevuto comunicazioni legali con riguardo alla sentenza emessa dalla corte, in cui si dichiarava che la stessa risultava legalmente vincolante.

La Corte Suprema Israeliana dovrebbe sentire, la settimana prossima, la denuncia avanzata, separatamente, dall'Al Aqsa Association e dall'Islamic Movement in Israele. Il progetto, in base alle dichiarazioni di un portavoce è stato convenuto in partnership con la Municipalità di Gerusalemme e il governo israeliano, ed è stato lanciato durante una cerimonia tenutasi nel 2004, da alte personalità che vanno da Ehud Olmert, l'attuale primo ministro ad interim, al governatore della California Arnold Schwarzenegger.

La sezione israeliana del Simon Wiesenthal Centre ha declinato ieri qualsiasi commento e dice di non aver avuto nessun ruolo nel progetto. Durragham Saif, l'avvocato che ha portato davanti la Corte Islamica la petizione per conto di tre famiglie palestinesi, Al Dijani, Nusseibeh and Bader Elzain, che hanno tutte membri sepolti nel cimitero dice: "E' incredibile, è immorale. Non puoi costruire un museo della tolleranza sulle tombe di altre persone. Immaginate questo tipo di azione negli Stati Uniti on in Inghilterra. E questo è il Medio Oriente dove ogni cosa riveste un importanza fondamentale.Se quanto sta avvenendo continua in questa direzione produrrà soltanto cose che si opporrano alla tolleranza".

Saif ha inoltre detto di aver scritto al Prefetto israeliano, Menachem Mazuz, richiedendo che le forze dell'ordine facessero rispettare la sentenza emessa dal tribunale . Dice di essere entrato nel sito e di aver constatato che dentro cinque delle tende costruite per i lavori, gli scavi continuavano di nascosto. "Ero scioccato nel vedere le tombe aperte e decine di scheletri interi lì, " racconta.

Ikrema Sabri, il Mufti*di Gerusalemme, ha richiesto il fermo degli scavi e ha dichiarato che le autorità religiose mussulmane non erano state consultate sulla questione. Ha inoltre aggiunto che il cimitero è stato utilizzato per 15 secoli, asserendo che amici del Profeta Maometto sono stati sepolti proprio lì, "ci dovrebbe essere una completa cessazione dei lavori sul cimitero perchè è sacro ai mussulmani" ha concluso.

In base alla legge israeliana di proprietà sugli assenti il cimitero è stato preso in gestione proprio dal Custode della proprietà degli assenti dopo la guerra del 1948. Saif ha detto che il custode non aveva nessun diritto di vendere il cimitero alla municipalità di Gerusalemme nel 1992. Mentre le parti a lavoro rivendicano la loro causa in sede processuale basandola su un editto emesso nel 1894 dall'allora Corte della Sharia, in base al quale la santità di un cimitero poteva essere rilevata, Sabri afferma che l'editto intendeva che soltanto un mussulmano sarebbe stato in grado di prendere una tale decisione.

Osnat Goaz, il portavoce del Israel Antiquities Authority (l'Autorità israeliana per le antichità) , che sta portando avanti gli scavi, dice che a Gerusalemme e cosa normale cosrtuire sopra i cimiteri. Aggiungendo che in questi casi le ossa sono state sempre risepolte, ha detto: "Israele è il paese con la maggiore presenza al mondo di antichità. Se non costruissimo su vecchi cimiteri, non potremmo mai costruire".

(Traduzione dall'inglese all'italiano a cura di Teresa Maisano)

Jerusalem - 9 Febbraio 2006 - The Guardian

Donald Macintyre

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