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San Donà (VE): Solidarietà agli operai della Tycon

(12 Febbraio 2006)

La Tycon, azienda chimico-farmaceutica tra le più consolidate del sandonatese, licenzia 92 lavoratori su 134; la motivazione è sempre la stessa: "crisi del settore e conseguenti risultati economici negativi”; proprio come alla Papa, trent’anni fa: destrutturazione della produzione, licenziamenti, trasformazione temporanea da attività produttiva a commerciale, e contemporanea delocalizzazione verso “mercati del lavoro a basso costo” (oriente ed est Europa).

Dopo la crisi all’Unicontainer e nelle aziende di lavorazione carni, la Tycon è la prima grande azienda “in sofferenza” negli ultimi tempi, ma ormai da anni la produzione “mordi e fuggi” del mitico NORDEST viene fatta e disfatta dai padroncini locali, dopo aver sfruttato i lavoratori, molto spesso “in nero” e senza tutele, e aver intascato lauti profitti, senza alcuna capacità di reinvestire nel territorio.

Di certo, ora come allora, il prezzo di questo marcio capitalismo lo pagano sempre e solo i lavoratori e le loro famiglie, già fortemente penalizzate dalla legge 30 che ha precarizzato il lavoro creando disoccupazione anzitutto tra i giovani e maltrattati da un governo che “ha rubato ai poveri per arricchire i ricchi”.

Il Collettivo "B. Brecht" del Veneto Orientale è molto allarmato per la totale assenza delle istituzioni, completamente incapaci di porsi come soggetti in grado di gestire una crisi generale, già peraltro annunciata, dei settori produttivi locali; sconcerta il “fatalismo” con cui il Sindaco di San Donà, nel cui Comune la Tycon esiste fin dagli anni '70, affronta l’argomento e genericamente sostiene che non sa cosa fare.

Si ricorda al Sindaco e a tutta l’Amministrazione che il loro è un ruolo politico ed hanno il compito di rappresentare e sostenere gli interessi, prima di tutto, dei lavoratori e delle loro famiglie anziché quelli esclusivi della classe padronale che ha loro consegnato il governo della città.

Il Collettivo "B. Brecht" del V. O. esprime la totale solidarietà ai lavoratori e si mette a loro disposizione per qualsiasi iniziativa, anche attraverso la consigliera comunale comunista, presente nel Consiglio comunale di San Donà, dove da tempo sta richiedendo la costituzione di un tavolo di confronto, l’avvio della Consulta e la costituzione dei Forum previsti da Agenda 21, in grado di affrontare la grave crisi delle attività produttive locali.

San Donà di Piave, 8-2-2006

Collettivo “B. Brecht” del Veneto Orientale
Per contatti: tel. 0421220536 - 042141024

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Commenti (2)

La Tycon non va ad Est

Guardate che la Tycon delocalizza in Germania, non in Romania. sarebbe ora di analizzare davvero , nel merito, le forme della globalizzazione , magari per cominciare a combatterle, davvero, invece di fare demagogia. Naturalmente a fianco dei lavoratori della Tycon e di tutti i precari, flessibili, invisibili colpiti dalla ristruttuazione e dalla crisi del modello del nord est.

(14 Febbraio 2006)

Roberto del Bello

roberto.delbello@provincia.venezia.it

risposta al commento di del bello

il segretario provinciale di RC non perde occasione per fare "rissa" a sinistra;pare che questa sia l'unica cosa che gli riesce veramente bene, anche quando di mezzo c'è la sorte dei lavoratori.
Imparasse una volta per tutte norme minime di democrazia vera e forse potremmo cominciare a parlare,discutere approfondire come egli auspica; per fare questo deve prima imparare ad essere comunista, cosa che non gli viene spontanea.

(18 Febbraio 2006)

marina afier

jimmykairo@libero.it

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