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CPT di Gradisca

(6 Marzo 2006)

Invio una riflessione fatta dopo la visita al CPT di Gradisca che vorrebbero aprire nei prossimi giorni per rinchiudervi i migranti. il presidio e le varie iniziative organizzate dal Partito della rifondazione Comunista Friulano e da tanti movimenti finora ne hanno scongiurato l'apertura. La lotta continua...

Il CPT di Gradisca, contrastato dal popolo pacifista, ma anche dai Comuni e dalla popolazione non deve aprire.

La visita fatta il 2 marzo da Tiziana Valpiana, parlamentare del PRC, e da Michele Negro, della segreteria provinciale del PRC di Gorizia e candidato alla Camera in Friuli, è l'ennesima visita di parlamentari che, assieme al presidio e alla popolazione, intende scongiurare l'apertura di questa 'Guantanamo' in terra friulana.

Il primo pensiero nel vedere il lungo muro sormontato da alte sbarre di ferro e enormi fari e nell'entrare in questo universo di inferriate, luchetti e bulloni che fermano a terra ogni e qualsiasi suppelettile in un delirio reclusori,o è che sono passati più di 25 anni dalla legge Basaglia e da Asylum, ma le istituzioni totali sono ancora una realtà, con tutto il loro carico di spersonalizzazione, disumanità, solitudine, violenza e arbitrio.

A mano a mano, poi, che si visita l'immensa e costosissima struttura (si parla, alla fine e tutto compreso, di quasi 20 milioni di euro per una struttura che potrà ospitare fino a un massimo di '247' persone!) non ci si può togliere dalla mente l'universo concentrazionario e quasi si riescono a immaginare le persone che tra pochi giorni o settimane in questi luoghi vagheranno smarrite, senza nemmeno capire quale colpa stiano scontando con una simile pena. 'Vagare' è un eufemismo, perchè anche i cortili, forse la parte più impressionante di tutta la struttura, sono ristrette gabbie che delimitano lo spazio davanti ad ogni singola camerata da 8 letti. Ed ognuna di queste gabbie per umani potrà essere chiusa con grossi lucchetti, al bisogno, dagli "operatori sociali" della Cooperativa Minerva che si presta, per una convenzione forfettaria, a gestire il CPT. Operatori sociali che per poco più di 1.000 euro al mese faranno i secondini, comandando elettronicamente dalla 'guardiola' l'apertura e chiusura delle finestre (i residenti non potranno farlo e i 'guardiani' si ripromettono di farlo solo in caso di pericolo; incendi, fumo o altro), indirizzando ordini dall'altoparlante, gestendo accensione e spengimento della luce, sempre spenta nelle stanze da letto, sempre accesa nell'anticamera...

Ma sono tante le cose che fanno raccapricciare lì dentro, lo è anche l'assoluta impreparazione -che rasenta quasi l'incoscienza, se non fosse invece calcolo politico- dimostrata verso il compito assunto da responsabili, dirigenti e operatori della cooperativa che preparano l'ambiente attaccando improbabili cartelli sulle porte di stanze assolutamente vuote (là 'luogo di culto', qui 'biblioteca') quasi dovessero attrezzare un'allegra colonia per vacanze, non un luogo di contenzione destinato a rinchiudere tanto dolore e a mettere la parola fine nel modo più brutale a tante speranze.

E nulla cambiano le scatole da scarpe da ginnastica, le tute e le coperte già ben allineate nel magazzino, nulla può rendere più umano questo lager, non le strisce arcobaleno dipinte sulle pareti dei corridoi (per accontentare i parlamentari che si erano lamentati del troppo bianco, ci viene detto, non capiamo se con ironia o per perfidia), non il progettato corso di arteterapia... Ma pensano che un uomo, una donna, una famiglia possano aver lasciato il loro mondo, i loro affetti, il loro Paese e la loro fame per venire di quà dal mare a fare 'arteterapia'?.

E poi, quando si parla di famiglie, si intende che verranno reclusi contro ogni legge e ogni logica anche bambini?

C'è da vergognarsi per quello che il nostro Paese è stato capace di escogitare contro chi fugge da realtà per noi inimmaginabili, da chi è stato capace di superare problemi immensi per arrivare fin qui, da chi chiede solo di essere lasciato libero di provare una vita diversa.

Per questo è necessario continuare ad essere presenti, non solo per impedire l'apertura del CPT di Gradisca, testimonianza della volontà del Ministro Pisanu e del Governo tutto di usare ancora una volta la mano pesante a un mese dalle elezioni, ma per ribadire che dopo dovranno essere chiusi quelli esistenti, perchè non è accettabile che esistano leggi, come la Bossi-Fini, ma anche come la Turco-Napolitano, che autorizzano di fatto una detenzione assolutamente fuori dal nostro diritto, che prevede un reato commesso, un processo celebrato, una condanna comminata.

Tiziana Valpiana

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