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(25 Aprile 2012) Enzo Apicella

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Padova: venerdì 24 marzo non è successo nulla

A proposito degli allarmismi ingiustificati della "sinistra per bene"

(27 Marzo 2006)

Venerdì 24 marzo non è successo nulla, è questa la “straordinaria notizia”. O meglio, non è successo nulla perché la mobilitazione della sinistra radicale, dei centri sociali (Pedro e Gramigna) e di tanti liberi cittadini ha sconsigliato ai nazifascisti di riproporre quell’ignobile insulto che è stato perpetrato a Milano, dove si è tenuta una sfilata di camice nere, fasci littori, svastiche, saluti romani e ogni altro richiamo al fascismo e nazismo, che la nostra costituzione, prima ancora che il codice penale, vieta. E tutto ciò è avvenuto in un clima sereno e pacifico.

Vogliamo perciò tornare, avendo avuto al controprova, sul comunicato stampa prodotto da Covi, Naccarato e Pipitone a nome dei rispettivi partiti (SDI, DS e Margherita) che ha il sapore stantìo di una brutta stagione che ci siamo fortunatamente lasciati alle spalle. Comunicato che definiva coloro che chiamavano alla mobilitazione antifascista (tra cui anche Rifondazione Comunista) “gente che soffia sul fuoco per fomentare un clima di odio e di violenza” e che invitava tutti, evocando i disordini di Milano, ad “isolarli” e alle forze dell’ordine a farsene carico.

Noi crediamo che sia un grave errore ridurre un problema politico come quello dell’antifascismo ad una questione di ordine pubblico. Ciò è tanto più vero in questo momento, in cui una classe dirigente di destra che per 5 anni ha tentato di rilegittimare il fascismo attaccando la memoria della lotta partigiana con una martellante campagna di rivisionismo storico, tenta di restare al potere alleandosi perfino alle peggiori organizzazioni di teppisti e provocatori neofascisti attualmente in circolazione. L’agibilità concessa a gente che sfascia gli stadi, aggredisce i giovani di sinistra con spranghe e coltelli (l’ultimo assassinio di un militante di sinistra, Dax, risale appena a 3 anni fa, l’ultima aggressione in città è della settimana scorsa), ha come leaders ex latitanti e inquisiti per strage, non crediamo sia un problema trascurabile né che riguardi solo qualcuno. Né si può criminalizzare il senso di sdegno e la rabbia che accomuna tanta gente costretta ad assistere a quest’osceno spettacolo.

Proprio perché noi di Rifondazione rifiutiamo la violenza e non crediamo che la soluzione possa passare dagli scontri per bande, crediamo che essa vada invece ricercata nella politica, cioè nella mobilitazione pacifica e nella ricerca del massimo consenso in difesa dei valori della resistenza e dell’antifascismo, cosa che non si ottiene né sfasciando vetrine, nè invocando la militarizzazione delle città.

Per questo noi di Rifondazione siamo fieri di essere stati in piazza venerdì, unico partito istituzionale presente insieme ai Verdi. Eravamo lì per offrire un riferimento pacifico e non-violento alle tante persone che ancora si riconoscono nei valori fondativi della Repubblica nata dalla Resistenza e quindi anche nell’antifascismo, che non credono che sessant’anni dopo possa finire tutto a tarallucci e vino, tra Partigiani e “ragazzi di Salò”.

Forse se a Milano la sinistra istituzionale avesse avuto il coraggio di mobilitarsi in massa, invece degli scontri avremmo avuto una grande e pacifica manifestazione, senza regali a Berlusconi.

Paolo Michelini (Segretario provinciale di Rifondazione Comunista)
Giuliana Beltrame (Consigliere Indipendente di Rifondazione Comunista)

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