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8 nuovi modelli Fiat

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(29 Marzo 2010) Enzo Apicella
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Il contratto integrativo nel gruppo Fiat

(13 Maggio 2006)

Per il referendum dell’ultimo contratto nazionale, nelle aziende del gruppo Fiat, la bocciatura dell’accordo è stata netta.
Per chi ha protestato contro la firma di quel contratto chiedendo più salario e rifiutando di cedere ancora flessibilità, la risposta del padrone (con il consenso sornione del sindacato) è stata il licenziamento dei compagni dello Slai Cobas a Pomigliano D’Arco.

A pochi mesi da questi fatti, dopo dieci anni di silenzio quasi totali, si torna a parlare del contratto integrativo per tutto il gruppo.
Bene! La lotta per il salario è fondamentale, la lotta per i diritti sindacali è fondamentale e se adesso se ne torna a parlare nell’integrativo è perché qualcuno questa lotta non l’ha mai messa da parte, perché gli operai non hanno mai smesso di chiedere migliori condizioni di vita e di lavoro.

Come ci viene presentata la piattaforma per questo contratto?
Dopo i famosi dieci anni di silenzio oggi sembra che il contratto ci stia quasi cadendo fra le braccia, addirittura “l’auspicio” è che si vada alle ferie d’agosto con il contratto in tasca.
L’esperienza ci fa drizzare le orecchie!
Il padrone non regala niente, tutto quello che abbiamo è sempre stato conquistato con la lotta, l’unica altra strada (già rovinosamente e troppo a lungo percorsa) è quella dello scambio.
L’ultimo è così recente che ancora brucia sulla pelle degli operai: pochi euro di aumento in cambio dell’accordo sulla stagionalità (le 40 ore settimanali che diventano medie al mese con il risultato di lavorare il sabato straordinario pagato al 15% con il recupero delle ore a piacimento dell’azienda).

È improponibile che dopo tutti gli anni passati senza un rinnovo, con la Fiat che sbandiera guadagni in tutti i settori e fior fiore di dirigenti che snocciolano dati sulle vendite in grande ripresa, si possa anche solo pensare di dover dare qualcosa in cambio per ottenere quello che ci spetta di diritto.
Il legittimo sospetto che tutta questa fretta ci fa venire è che qualche volpone abbia già preso accordi e voglia chiudere prima del rinnovo dell’RSU (osteggiando l’aumento salariale e nascondendo le concessioni sulla flessibilità) nel tentativo di recuperare il terreno perso con un colpo di coda.

La flessibilità, la mano libera sugli orari di lavoro, l’attacco al contratto nazionale, queste sono, in maniera esplicita, le mire dei padroni; lo scrivono su tutti i giornali e lo dichiarano in ogni occasione!
Potremmo dire di aver firmato un buon contratto solo quando riusciremo a smorzare questi appetiti e ad ottenere quello che ci spetta per quanto riguarda il salario e i diritti sindacali.


Per questi motivi noi invitiamo tutti i lavoratori a bocciare l’attuale piattaforma votando NO al prossimo referendum

Proponiamo che si voti una piattaforma in cui si specifichi che

1 i lavoratori danno il mandato a trattare per il contratto integrativo chiedendo l’eliminazione dell’accordo sulla stagionalità e non dando nessuna disponibilità a concedere sul terreno della flessibilità e dell’orario di lavoro.

2 gli aumenti salariali che si raggiungeranno siano uguali per tutti.

3 si vuole la stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari.

4 si chiede una rappresentanza sindacale che dia potere di contrattazione all’RSU superando la ripartizione automatica del 33% introdotta con gli accordi del ’93.

5 si ritirino immediatamente i licenziamenti nei confronti dei compagni licenziati di Pomigliano.

09/05/06

le RSU SLAI COBAS della CNH DI MODENA – FIAT DI TERMOLI – FIAT POMIGLIANO – FIAT DI ARESE

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