">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Pro mutuo mori

Pro mutuo mori

(19 Settembre 2009) Enzo Apicella
In un attentato a Kabul, sono colpiti due blindati italiani, uccidendo 6 parà della Folgore

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Go home! Via dell'Iraq, dall'Afghanistan, dal Libano...)

Un chiaro “no” alla missione afghana

Lettera aperta alle sinistre italiane(prc-pdci-verdi-sinistra ds) ad ogni loro deputato e senatore

(30 Giugno 2006)

Mancano pochi giorni al voto parlamentare sul rifinanziamento della missione militare in Afghanistan.

Decine di migliaia di attivisti dei movimenti, milioni di uomini e di donne del popolo della sinistra (e non solo) hanno l’occhio puntato su questa scadenza.

Vi chiediamo di rispettare la loro domanda di chiarezza.

Abbiamo insieme lottato in questi anni contro le missioni militari, il loro finanziamento, i loro eccidi: in Afghanistan come in Irak. Il fatto che abbiate sottoscritto un programma di governo dell’Unione che rivendica testualmente l’ “Alleanza leale con gli Stati Uniti”, e che abbiate votato la fiducia a questo governo e a questo programma ha già rappresentato, a nostro giudizio, una contraddizione clamorosa con le domande anche solo “pacifiste” , di tanta parte del nostro popolo. Ma ora i nodi stanno venendo al pettine e nuove scelte s’impongono.

Mentre sull’Irak il ministro degli esteri Massimo D’Alema – già responsabile dei criminali bombardamenti sulla Serbia – ha concordato con il governo USA tempi e modi di un ritiro italiano rispettoso delle esigenze delle forze occupanti, il ministro della difesa Parisi assicura il medesimo governo americano circa la continuità della presenza italiana in Afghanistan ed anzi il suo possibile rafforzamento. E’ la traduzione dell’ “Alleanza leale con gli USA”, in continuità con la politica estera di Berlusconi.

Il movimento per il Partito Comunista dei lavoratori trova in questi fatti – prevedibili e previsti – una ragione in più della propria scelta di opposizione al governo Prodi e della necessità di un polo autonomo anticapitalistico. Ma ora che i nodi sono giunti al pettine ,siete voi a dover scegliere, nella chiarezza. Certo, potete scegliere in coerenza col programma di governo cui avete dato fiducia: e dunque omaggiare col sì al rifinanziamento della missione afgana, la fedeltà a Prodi, Rutelli, D’Alema, nonché l’alleanza leale con gli USA. Ma sarebbe la vostra rottura irrecuperabile col senso comune della vostra gente oltreché coi vostri impegni – presi alla lettera – sulla … “non violenza”. Forze salvereste ministeri e sottosegretariati. Ma sareste il giorno dopo ancor più deboli e ricattabili, a fronte delle nuove forche caudine che vi attendono (i sacrifici di Paodoa Schioppa). Sino a quando?

Oppure potete scegliere un atto di salutare “disobbedienza” votando no al rifinanziamento della missione. Certo sarebbe un atto di incoerenza col programma di governo che avete votato. Ma perciò stesso sarebbe una coerenza ritrovata con la domanda dei movimenti e un contributo importante al loro rilancio contro le guerre dell’imperialismo. E’ la scelta che vi chiediamo. E’ la scelta che corrisponde all’interesse generale dei movimenti, delle loro ragioni, della loro autonomia. E’ l’unica scelta che rifiuta di mercanteggiare principi elementari con reali o presunte contropartite “di palazzo”.

Certo, uno scatto di dignità come quello che vi chiediamo potrebbe avere ricadute politiche imprevedibili. Ma vi sottrarrebbe finalmente al ruolo di forze “innocue” e di complemento, come lo stesso Prodi vi ha definito. Riproporrebbe nell’intero paese un crinale distinguibile tra le ragioni di una sinistra, finalmente riconoscibile, e le ragioni del militarismo coloniale che oggi accomuna il centro dell’Unione e il centrodestra. Creerebbe le condizioni di un polo politico di attrazione a sinistra, finalmente autonomo dal centro, capace di lottare per un’alternativa vera alle classi dirigenti del paese.

Se ci obiettate che è una via troppo” radicale” e che voi siete “realisti”, allora potete continuare così come ora: lasciarvi”realisticamente” logorare, giorno dopo giorno, sulla graticola di quei programmi e di quelle politiche che rispondono a Bush e Confindustria, non certo ai lavoratori e ai movimenti. Sino a che, una volta cotti a dovere, non sarete rimpiazzati, allora sì, da qualche forza centrista o più semplicemente seppelliti dalle rovine del centrosinistra.

In ogni caso ,quel che è certo è che dovete scegliere. E che nessuno di voi potrà sottrarsi alle conseguenze della propria scelta.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Go home! Via dell'Iraq, dall'Afghanistan, dal Libano...»

Ultime notizie dell'autore «Partito Comunista dei Lavoratori»

2375