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Addio compagne

Addio compagne

(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
Il logo della campagna di tesseramento del prc 2010 è una scarpa col tacco a spillo

Tutte le vignette di Enzo Apicella

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Dentro i freschi!

dopo Malabarba, Cannavò e Grassi, pure Ferrero fa lo gnorri. Si astiene sul DPEF.
Cascano tutti dalle nuvole questi nostri compagni!

(8 Luglio 2006)

In merito al DPEF di Padoa-Schioppa l’astensione di Paolo Ferrero ( che solerte ricorda come bisognerebbe far pagare i ricchi e non i poveri: interessante spunto da girare a Cesare Damiano, quello delle circolari ministeriali ad hoc Atesia) punta a convincere i militanti di Rifondazione che il partito è sempre e comunque dalla parte dei lavoratori (anche con Prodi Presidente) così come sperano di fare Malabarba, Cannavò e Grassi schierandosi in Parlamento contro la guerra in Afghanistan.
Dunque un giorno, mentre noi biasimeremo il fu Governo Prodi e le sue nefandezze, questi nostri compagni potranno dire:
“ma noi ci astenemmo in economia” oppure “ma noi fummo sempre contrari in politica estera”, quasi come se “economia” ed “esteri” fossero degli aspetti marginali nell’azione di un governo e tali da consentire distinguo non compromettenti.
E tanti in coro: “è vero, è vero, ci pare di ricordare che andò proprio così!”.
Se uno più uno fa due, il giochino dovrebbe essere più o meno questo:
Rifondazione garantisce fedeltà istituzionale al governo dei banchieri e dei faccendieri ed in cambio ottiene i suoi spazi di agibilità sui giornali e sulle televisioni come forza d’opposizione.
Collante di questa manovra da quattro soldi è il capo carismatico (auto)spedito alla Presidenza della Camera, “embedded” ormai da quasi tre mesi.
Questa situazione da”carta vince, carta perde” va combattuta, perchè i compagni non sono dei pirla da manovrare a piacimento.
Rifondazione non è all’opposizione ma al Governo del Paese ed il problema è serio.
Ferrero non si astiene dal votare un documento qualunque, ma uno dei pilastri delle politiche economiche che il Governo, di cui egli è esponente di punta essendo Ministro, è pronto ad attuare nel corso dei prossimi mesi.
Forse il compagno Ferrero, accettando l’incarico, chissà quale idea aveva di Padoa-Schioppa: ci piace pensare che vedesse in lui una sorta di padre putativo dei lavoratori.
Invece lo scopre banchiere che taglia su sanità e pensioni.
Si sa come vanno queste cose: si rimane delusi e ci si astiene.
Astensione propositiva dice Giordano perchè bisogna avviare un “percorso di consenso”.
Intanto il DPEF è stato varato dal Governo ed, a naso, il consenso è legittimato a darglielo il Parlamento: per cui vedi sopra.
Se non ci sarà consenso tra gli italiani lo scopriremo semmai più avanti, quando qualcuno proverà a scendere in piazza facendo finta di fare, come Cofferati, il sindacalista.
Quel giorno in piazza forse ci saranno pure Giordano e Ferrero a protestare dal versante del Governo: anche qui… vedi sopra.
Malabarba, Grassi e Cannavò invece sono degli inguaribili romanticoni.
Sono andati in Parlamento convinti che il Governo Prodi facesse come il socialdemocratico Zapatero: entro un mese tutti a casa!
Hanno scoperto, come Ferrero, che le cose non stavano esattamente così: forse dall’Afghanistan non ce ne andremo mai (anche perchè di tutti i milioni di euro che partono per la guerra parecchi ne rimangono a terra in Italia , pronti poi per essere seppelliti in qualche banca di Lugano) e così ora raccolgono firme per la Pace come se fossero ancora all’opposizione.
A differenza dell’ingenuo Ferrero che, ribadiamolo!, forse(?) non conosceva il pedigree di Schioppa, per i nostri tre paladini la faccenda è più ingarbugliata.
I nostri eroi, nel corso dei lavori del CPN di Rifondazione a Maggio, votarono contro un ordine del giorno presentato da Marco Ferrando che chiedeva proprio il ritiro delle truppe da Kabul.
Insomma, non tutte le Paci sono uguali per questi scugnizzi: pare di capire che se la propongono loro è più uguale delle altre.
Ora mi assale un dubbio: ma dentro 'sto Programma dell'Unione che c'era scritto? Boh

www.mercantedivenezia.org

francesco fumarola

Commenti (1)

Almeno trent'anni di opposizione ...

Cercavo un modo per manifestare il mio disappunto nei confronti di Bertinotti che si appresta ad affossare, ancora una volta, il governo a vantaggio di una destra reazionaria e indecente come quella di Berlusconi. Non ho trovato il modo di farlo direttamente, in compenso ho scoperto (intuito) che dietro l'incomprensibile comportamento di Bertinotti ci sono gravi contrasti interni al Partito della Rifondazione Comunista. Comprensibili delusioni di militanti, certamente animati da nobili ideali, che però dovrebbero sforzarsi di capire quali sono le forze in campo. E' evidente, alla faccia degli ideali, che avete ottenuto la Presidenza della Camera senza averne diritto, non mi sembra quindi il caso di fare le verginelle, siete come Mastella e come Mastella vi state comportando. Dovreste, come il Pci, stare almeno trent'anni all'opposizione per diventare un partito presentabile.

(6 Dicembre 2007)

Giovanni Maggio

gioma@ciaoweb.it

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