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Terra, mare, cielo

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(21 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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"Progetto Verde Pubblico"

Il dolore di ventisette lavoratori Irpini

(22 Luglio 2006)

Quando lo Stato diventa Tirannia

La "storia" inizia, quando nell'Ottobre 2005, ventisette lavoratori a progetto dell'Amm/ne Provinciale di Avellino ( guidata dal csx con rifondazione comunista all'opposizione )
giungono a fine contratto, con l'impegno di una piattaforma sindacale siglata tra la CISL e il Presidente Onorevole Alberta De Simone, per il rinnovo contrattuale. All'ultimo giorno di lavoro, nulla delle promesse viene mantenuto.

27 Famiglie sul lastrico.I lavoratori scendono in piazza, ad oltranza, attuando per alcuni giorni lo sciopero della fame.Ma questo non serve a commuovere " la diessina De Simone ".

La protesta si fà dura e tumultuosa, un disoccupato minaccia il suicidio tramite autocombustione; i lavoratori sono inferociti; mentre la CISL rimane ala finetsra a guardare...anche essa bipartisan e poco incisiva come organizzazione sindacale...

La Regione Campania, a Gennaio 2006, legifera affinchè i fondi residuali in economia del "progetto verde pubblico" siano riutilizzati ed incanalati per un proroga contrattuale.
La De Simone continua a nicchiare, tergiversa, tentenna.
Alcuni lavoratori, stritolati dal caro vita, e dai figli " che devono mangiare " crollano in depressione (con annessi psicofarmaci e infinito dolore umano ) privati del loro lavoro, e del loro stipendio.

Emblematico è, che lo Stato, che dovrebbe garantire la protezione dei lavoratori, assuma, in questo caso Avellinese, il volto di un perfido tiranno senza anima e senza bontà alcune.

Le prese in giro sindacali continuano; così si giunge a Giugno 2006, tra continui proclami di inizio dei lavori, che mai prendono il via.
La Provincia di Avellino si decide di inviare a Napoli un nuovo progetto, per usufruire dei pochi spiccioli residuali del vecchio progetto, per rinnovare il contratto ai 27 lavoratori, per sette mesi ( sic ).

Intanto, sempre l'Amm/ne Provinciale di Avellino, decide che i lavori di riqualificazione urbana e ambientale delle strade irpine, siano affidate tramite legale e regolare bando pubblico a ditte esterne.Avete capito bene: ditte esterne; mentre i lavoratori in quota alla Provincia vengono sbattuti alla porta.
Insomma, privatizzare lo Stato.

A luglio 2006 la De Simone continua a dire che ora "la palla" stà nelle mani della Regione Campania che deve firmare un "nulla osta" per l'inizio tecnico dei lavori...
Tutto tace, tutto è fermo.La diessina Alberta De Simone ride...sono loro i nuovi padroni radical chic con abiti griffati, che schiacciano il neoproletariato urbano.
La cosa che più ripugna, in tutta questa vicenda, è il vile silenzio degli organi di stampa Avellinesi; forse, troppo impegnati a servire i nuovi padroni.

pattaforma di lotta dei lavoratori del Progetto Verde Pubblico

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