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(6 Settembre 2006)
Due settimane fa era stato l’Istituto Piepoli su commissione di Sky tg24, adesso è il sondaggio dell’ISPO – pubblicato oggi sul Corriere della Sera - a confermare che solo la metà dell’opinione pubblica italiana è favorevole alla missione militare in Libano. Se infatti il 50% è d’accordo, ben il 47% è contrario.
Al momento, il clima di unità nazionale e la sostanziale omogeneità politica e mediatica a sostegno della missione non sembrano essere riusciti a creare consenso unanime intorno alla nuova avventura militare italiana all’estero.
Eppure tra gli elettori del centro-sinistra interrogati dal sondaggio sulla missione il 63% e favorevole e il 37% è contrario. Proporzioni diverse tra gli elettori del centro-destra: 43% favorevoli e 55% contrari. Pesa su questo orientamento l’ostilità del popolo della destra a qualsiasi decisione del governo Prodi.
Ma la spaccatura è totale anche sugli obiettivi della missione militare in Libano: per il 41% dei sondati la missione dovrebbe disarmare Hezbollah, per il 45% dovrebbe proteggere il Libano dagli attacchi israeliani.
"L'ambiguità che emerge nella natura e negli obiettivi della misisione appare palese. Non sappiamo se il mare grosso che ha intralciato lo sbarco dei militari italiani a Tiro possa essere una sorta di presagio" - afferma Walter Lorenzi del Comitato nazionale per il Ritiro dei Militari Italiani "ma è sicuro che la missione in Libano non avrà vita facile né laggiù né - politicamente - qui da noi. Il precedente sondaggio era stato occultato (ne avevano accennato solo la Reuters e l'Unità) . Questa volta è su uno dei principali quotidiani italiani. Non sarà ora che i movimenti e i partiti della sinistra comincino a "disturbare il manovratore"?".
Il movimento contro la guerra si sta liberando della sindrome del governo amico e nelle prossime settimane tornerà a manifestare nelle piazze italiane ed europee per chiedere il ritiro delle truppe da tutti i teatri di guerra: Iraq, Afganistan ed anche Libano.
Comitato nazionale per il Ritiro dei Militari Italiani
www.disarmiamoli.org
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