">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale e lavoro)

Sul "Piano per l’accentramento di tutti gli appalti delle attuali 24 Asl Venete"

(11 Ottobre 2006)

Mercoledì 4 ottobre la Giunta Regionale del Veneto ad appena un giorno di distanza dalla disposizione del “Piano per l’accentramento di tutti gli appalti delle attuali 24 Asl Venete”, che limita a poche unità i centri a servizio di 5 macroaree regionali per gli approvvigionamenti, per i servizi di contabilità, finanza, informatica, per i servizi alberghieri e per il personale delle Asl, delibera un provvedimento che modifica il rapporto numerico tra Infermieri Professionali e Operatori Socio Sanitari, privilegiando l’assunzione di quest’ultimi.

Questa direttiva impone quindi a tutte le Asl ed alle Aziende Ospedaliere venete di predisporre un piano, entro 3 mesi, finalizzato a portare il rapporto tra Infermieri ed OSS da 4 a 1, a 3 a 1.

La RdB CUB Sanità ritiene gravissima questa decisione della Regione, che mira a ridurre il numero degli Infermieri Professionali nelle dotazioni organiche ed a sfruttare ulteriormente e palesemente gli Operatori Socio Sanitari, i quali nati come lavoratori di “supporto” all’Infermiere si trovano di fatto a sostituirlo.

L’Operatore Socio Sanitario, dal punto di vista normativo - contrattuale è considerato ancora un “tecnico” ed, ingiustamente, non ha riconoscimento di ruolo sanitario.

A nostro avviso considerare l' OSS un “tecnico” significa concepire gli atti assistenziali come singoli e slegati, significa quindi negare la dimensione complessiva e relazionale dell'assistenza.

L' OSS è una figura che può contribuire in modo rilevante alla cura ed alla riabilitazione, integrandosi nelle equipe assistenziali. Ma integrarsi non vuol dire sostituirsi.

Sostituire un' Infermiere con un' OSS significa attribuire a quest’ultimo i compiti del primo. Chiedere ad un OSS di fare le veci di un Infermiere, vuol dire caricarlo di responsabilità improprie, creare sfruttamento, conflittualità fra Infermieri ed OSS, significa diminuire i livelli qualitativi assistenziali.

Nel Veneto lo sfruttamento degli operatori è particolarmente evidente.

La Giunta Regionale, già nel 2004, aveva adottato un provvedimento che consentiva, in relazione al perdurare della carenza infermieristica, la possibilità di impiegare Infermieri Generici ed OSS Specializzati al posto di Infermieri Professionali.

Dopo aver emarginato per anni gli Infermieri Generici, la Regione Veneto crea un’ulteriore figura professionale - l’“Operatore Socio Sanitario Specializzato” - affidandogli nuove competenze in ambito curativo, senza però riconoscergli alcun tipo di inquadramento normativo e/o contrattuale !

Nella nostra Regione sono circa 6000 gli Operatori Socio Sanitari che hanno conseguito l’attestato di qualifica di “OSS Specializzato”, a seguito di corsi formativi con 250 ore di tirocinio svolto presso reparti ospedalieri, e dopo aver sostenuto onerose spese di iscrizione.

Anche i tirocini hanno rappresentato aspetti di sfruttamento per personale impiegato, magari già da anni, nelle realtà ospedaliere.

La RdB CUB Sanità vuole denunciare come la creazione di questi nuovi profili anzichè rappresentare una opportunità di riqualificare l’assistenza sanitaria alla persona, si riveli in realtà in vendita di illusioni per gli aspetti concernenti alla formazione, ed un ripiego, un risparmio economico, un tentativo di far svolgere ad altro personale, non infermieristico, mansioni infermieristiche per quanto riguarda gli aspetti occupazionali.

Questa Organizzazione sindacale chiede:

il ritiro immediato della direttiva della Regione Veneto finalizzata a ridurre il numero degli Infermieri Professionali nelle dotazioni organiche, al fine di scongiurare il pericolo che la figura dell’Infermiere nelle corsie diventi l’ “eccezione”;

un adeguato riconoscimento economico e professionale, l’inquadramento nel ruolo sanitario per l’Operatore Socio Sanitario e l’Operatore Socio Sanitario Specializzato;

percorsi di formazione/riqualificazione professionale gestiti dalla Regione gratuiti e aperti a tutti. Vogliamo ricordare che, attualmente, anche l’ammissione ai corsi per l’“OSS Specializzato” per Operatori Socio Sanitari che lavorano da anni è subordinata al superamento di una prova valutativa.

10 ottobre 2006

RdB - CUB P.I. Sanità Venezia

7539