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Palestina – Libano – Iraq - Afghanistan

Con la Resistenza si può vincere!

(11 Novembre 2006)

L'Italia è un paese in guerra.
Truppe italiane sono presenti nei principali teatri bellici apertisi, del decennio precedente, con la fine del mondo bipolare: "I nostri ragazzi" sono nei Balcani, in Libano, in Iraq e in Afghanistan. Inoltre la presenza su tutto il territorio continentale, così come in Sicilia e in Sardegna, di basi militari USA e Nato, rende il Belpaese uno snodo centrale per l'operatività degli eserciti.

Ma è proprio sul campo di battaglia che gli imperialisti trovano sempre maggiori difficoltà, problemi che non sembrano poter risolvere se non aumentando i propri contingenti e il potenziale distruttivo degli arsenali, facendo pagare ai proletari dei paesi impegnati in guerra i costi dei massacri perpetrati dalle truppe al fronte.

Anche l'ultima Finanziaria italiana sposa, ancora di più di quelle promulgate dal centro-destra, questa filosofia finanziando esosi progetti militari (navi, elicotteri e aerei da guerra) e nuove missioni all'estero, come quella in Libano, e prevedendo di spendere per entrambi, negli anni a venire, sempre di più.

E non si tratta solo di un'impennata di costi nella gestione della guerra globale, ma di un irrigidimento sempre maggiore del controllo sociale sul fronte interno, rispetto alle contraddizioni che le politiche di questo governo produce: dal lavoro, alla casa, dalla scuola ai servizi. Infatti, non c'è uno dei fronti dell'unica guerra che l'imperialismo ha scatenato contro i popoli del tricontinente dove la Resistenza non stia infliggendo duri colpi agli occupanti.

Non si tratta per i governi degli eserciti occupanti di intraprendere la strada di una resa più o meno dignitosa, riconoscendo la propria sconfitta, ma di tentare il tutto per tutto, blindando le contraddizioni al proprio interno, e imponendo un allineamento generale alle propria propaganda guerrafondaia.

Guai quindi a riconoscere il valore della Resistenza, e a considerare gli insorti del tricontinente come naturali alleati dei proletari dei paesi del primo mondo nella battaglia mondiale contro un nemico comune, guai ad augurarsi la disfatta militare degli occupanti là e a cercare di inceppare l'ingranaggio della guerra "in casa nostra".

Per questo da un lato lanciano una campagna di legittimazione ideologica dello stato sionista (un esempio ne è la mostra sull'arte israeliana a Milano, uno stand alla biennale di Venezia) e dall'altro promuovono invece una campagna volta a criminalizzare l'immigrazione araba.

È in questo contesto, di guerra e di resistenza, su più fronti, in cui si inserisce la lotta del popolo palestinese.

Israele ha sempre maggiori livelli di cooperazione con la Nato, di cui l'Italia fa parte, il governo israeliano per tentare di arginare la crisi dovuta alla sua recente sconfitta sul campo contro la Resistenza libanese, ha cooptato al suo interno Avidgor Lieberman, esponente di spicco di Yisrael Beiteinu, formazione che propugna apertamente la pulizia etnica, attraverso la deportazione in massa dei palestinesi dalla loro terra.

Durante questi mesi, l'Occidente, Europa compresa, ha sottoposto il popolo palestinese ad un embargo politico ed economico e ha fomentato la guerra civile inter-palestinese per esautorare l'attuale leadership e mettere al suo posto degli esponenti più accondiscendenti, permettendo un inasprimento dell'occupazione a Gaza e in Cisgiordania: durante questi ultimi tre mesi a causa delle aggressioni israeliane, 300 palestinesi, di cui quasi la metà erano ragazzi sotto i sedici anni, sono stati uccisi, mentre 5.200 sono stati feriti.

Anche chi si professa equidistante tra gli interessi di Israele e la lotta del popolo palestinese è un complice indiretto del genocidio perpetrato contro i palestinesi e subordinato alle politiche di guerra di questo governo.


Giovedì 16 novembre ore 21.30
Presso CPO la Fucina, via Falck 44 Sesto S.Giovanni - MM1 Sesto FS
Proiezione di brani del video sulla guerra in Libano: L’impronta dell’imperialismo, a cura di ANMCLA (mediattivisti indipendenti venezuelani)
A seguire dibattito con un compagno libanese

Sabato 18 novembre ore 15.00
Manifestazione nazionale a Roma a sostegno della Resistenza del popolo palestinese e di tutti i popoli che resistono all'imperialismo
Partenza da Milano, appuntamento ore 6.30 Stazione Centrale, costo 30 eu a/r

Coordinamento di lotta per la Palestina - Milano

Fonte

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