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Vicenza . Arrestato per resistenza a pubblico ufficiale un delegato sindacale della CUB

La guerra preventiva e' cominciata

(21 Luglio 2007)

Ieri mattina il Sindaco di destra di Vicenza aveva mandato i vigili ad eseguire lo sfratto dalla storica sede della CUB allo Stadio (nonostante l'affitto fosse stato pagato fino a settembre). Ieri sera i lavoratori e i delegati riuniti in assemblea avevano deciso di rioccupare la sede. Questa mattina si sono ripresentati i vigili insieme alla polizia per sgomberare i locali ed hanno proceduto all'arresto di un delegato della CUB Trasporti per resistenza a pubblico ufficiale e al sequesto di tutto il materiale presente nella sede. Esplicita la rivendicazione dell'atto da parte del sindaco Hullweck, uno di quelli che la base militare USA al Dal Molin la vuole fare a tutti i costi. La guerra preventiva a Vicenza è già cominciata.

CUB Vicenza: Sgombero e rioccupazione

Il sindacato Cub di Vicenza ha la sua sede in locali dati in concessione dal comune di Vicenza da 12 anni. A Gennaio 07 scade la concessione e l'amministrazione decide di punto in bianco di non rinnovarla. Il sindacato tenta la via della conciliazione e tratta con i dirigenti . Arriva comunque, in data 11 maggio, l'ordinanza di sgombero con la notifica, in data 02 luglio, di recupero coattivo dei locali fissato per oggi 19 luglio.

Nel frattempo, circa 10 giorni fa, era stato tentato un ultimo approccio con un dirigente comunale offrendo il rilascio in accordo bonario dei locali entro fine luglio in cambio di una cifra come buonuscita. Esiste una relazione del dirigente, redatta circa una settimana fa, indirizzata all'assessore del patrimonio, nonchè vice-sindaco, Valerio Sorrentino (di alleanza nazionale), che presenta l'offerta della CUB all'Amministrazione e dichiara la disponibilità di due dirigenti a trovare una cifra nel loro budget di bilancio. La motivazione addotta dai dirigenti è evitare la presentazione di un ricorso da parte del sindacato agevolando il rilascio dei locali in tempi brevi, vista la necessità espressa dall'amministrazione di averli disponibili con una certa urgenza.
Il sindacato, in attesa di una risposta, ritiene che la trattativa in corso blocchi i termini fissati dall'ordinanza di sfratto.

Invece non riceve risposta e si vede sfrattato con un'azione di forza perpetrata da una ventina fra poliziotti e vigili urbani, che cambiano la serratura della sede paralizzando in toto l'attività sindacale, bloccando l'accesso a documenti, indirizzari, elenchi, computer, telefoni, e impedendo anche l'attività CAF (rimangono bloccate dentro alla sede circa 1200 denunce dei redditi) tutti archivi e materiali documentali che contengono dati sensibili.

Al tentativo di ottenere un colloquio con il vicesindaco, questi ci fa sapere attraverso la sua segretaria che è in ferie (lo vediamo 5 minuti dopo sgattaiolare giù dalle scale del Comune); ci rivolgiamo quindi al Sindaco il quale non accetta di riceverci, ci manda a dire di prendere un appuntamento in futuro, fa chiudere le porte del Palazzo Comunale e fa venire una decina di Vigili Urbani a presidiarlo.

La decisione presa dal Comune e le modalità di esecuzione sono chiaramente un attacco politico gravissimo: il sindacato di base, infatti, è in prima fila a contestare questa amministrazione comunale per il comportamento tenuto con la vicenda "Dal Molin"; sempre al fianco dei lavoratori, una vera spina nel fianco per l'opposizione portata avanti anche all'interno del Comune con i suoi rappresentanti RSU.

CI SIAMO RIPRESI STASERA IL NOSTRO SPAZIO

Come delegati sindacali stasera abbiamo deciso che non ci sono sfide da cogliere, solo lavori da fare e il nostro lavoro è qui in sede.
Quindi abbiamo deciso di riaprirla, la nostra sede, di riappropriarcene. Ed ora, dall'interno dei "nostri" locali, siamo a scrivere, con i nostri computer, che, come per il Dal Molin, "non molliamo": siamo qui con le nostre compagne e compagni perchè questo è il nostro spazio, è lo spazio di chi si rivolge a noi perchè nell'opulento Nordest c'è chi non ha diritti e non ha voce, deve solo lavorare e non disturbare. Ci spiace, ma non è nelle nostre corde il silenzio e non ci stancheremo di lavorare per un futuro che può e deve essere diverso.

Un saluto da Vicenza, Via Natale dal Grande, 24 sede CUB.

I Delegati

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