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La fatalità dominante

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(26 Novembre 2011) Enzo Apicella

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(Di lavoro si muore)

Omicidi bianchi

...e intanto si continua a morire lavorando...

(8 Dicembre 2007)

Il grave incidente sul lavoro, accaduto a Torino due giorni fa, in una acciaieria, riporta in primo piano il problema delle morti sul lavoro.

Fino a questo momento, sono quattro i lavoratori che a seguito dell'infortunio hanno perso la vita, ma la gravità dello stato in cui versano il resto dei feriti, fa presupporre il possibile aumento del numero delle vittime.

Ma a parte lo specifico evento, resta il fatto che ogni giorno ci sono lavoratori che muoiono o si infortunano gravemente lavorando. La triste cronaca degli avvenimenti deve registrare fatti terribili e assolutamente intollerabili del tipo: schiacciato sotto una lastra vetro, stritolato da una pressa, folgorato mentre riparava un impianto, investito da un'esplosione, precipitato dalle impalcature, schiacciato sotto il trattore, soffocato mentre ripuliva una cisterna e si potrebbe continuare a lungo.

Nel frattempo l'INAIL, si affretta a comunicare l'ultimo rapporto sugli infortuni sul lavoro, dal quale risulta una diminuzione, almeno confrontando i dati relativi al 2005 con quelli del 2006; proporzionalmente alla riduzione del numero degli incidenti, nel Molise come nel resto d'Italia, diminuisce anche il numero dei morti.

Pur con una riduzione complessiva del numero dei morti, è ancora troppo grande il contributo di sangue che i lavoratori sono costretti ogni giorno a pagare; il passare dalla media di quattro morti al giorno lavorando alla media di tre virgola qualche decimale è sempre una cosa indegna per un paese civile, una vergogna sulla quale non si può più tacere.

Però, mentre dopo altri fatti di cronaca nera ci si indigna e si ricorre a provvedimenti urgenti e eccezionali, quando si tratta di morti bianche, o meglio di omicidi bianchi, ci si limita a qualche minuto di silenzio o al proclamare lutti cittadini.

Un esempio?
Qualche settimana fa, a seguito dell'uccisione di una donna a Roma ad opera di un giovane romeno, subito il governo (sull'onda emotiva dell'evento e incitato pure dall'opinione pubblica) ha provveduto ad emanare leggi urgenti, immediatamente sono iniziati gli sgomberi dei campi nomadi abusivi, subito si è dato il via a controlli ed espulsioni degli irregolari.

Quale provvedimento urgente si intende adottare per mettere fine agli innumerevoli incidenti sui luoghi di lavoro e per mettere fine alla inutile mattanza di tanti lavoratori?

Probabilmente nessuno. Eppure basterebbe veramente poco per ridurre drasticamente il numero di infortuni e morti sui luoghi di lavoro.

Aumentare il numero dei controlli e le ispezioni nelle aziende, ad opera dell'ispettorato del lavoro, già sarebbe un buon inizio.

Il successivo passo potrebbe essere quello di inasprire le sanzioni verso quei datori di lavoro che non rispettano le leggi esistenti in materia di sicurezza sul lavoro; così come sarebbe opportuno prevedere anche pene detentive per quei datori di lavoro che non rispettando le norme di sicurezza, cagionano la morte dei loro dipendenti; dopotutto si tratta di omicidi che non possono più rimanere impuniti.

Roberto Pano
Responsabile lavoro e sviluppo P.d.C.I. Molise

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