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(16 Marzo 2009)
Grandissima manifestazione venerdi 13 a Carbonia, 20 mila in piazza, hanno sfilato per le vie della città mineraria. Un lungo corteo che non si vedeva da anni nel Sulcis , con tutte le attività ferme per 24 ore.
Lo sciopero è stato indetto per la difesa dell’intera economia del Sulcis-Iglesiente e per il rilancio per una nuova politica economica.
In un territorio dove il tasso di disoccupazione sfiora il 25% della popolazione e ha ripreso un forte flusso migratorio. Le fabbriche sono in crisi e lo scenario che si presenta nel polo industriale di Portovesme è drammatico:
. L’Otefal, che produceva laminati in alluminio, è chiusa e i 400 operai ( 250 diretti e 150 delle imprese di appalto) sono senza stipendio da tre mesi e senza cassa integrazione;
. Eurallumina si prepara a mandare in cassa integrazione 700 lavoratori;
. Alcoa annuncia una riduzione di organico di oltre 100 unità;
. La Portovesme S.R.L. da questa mattina avrà altre 450 persone in CIG;
. Rockwool ha bloccato la produzione di lana di roccia e si libera, forse per 10 giorni, di 90 unità lavorative su un organico di 130.
Occorre evitare un crac industriale e la disperazione di migliaia di famiglie. Le imprese anziché imparare dagli errori e orrori di un sistema iniquo quale è il capitalismo,tornano ai vecchi sistemi scaricando sui lavoratori i costi della loro inefficienza.
Credo occorra nel Sulcis incrementare la mobilitazione e la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori e di tutta la popolazione, perché sono convinto che la lotta paga sempre.
Antonello Tiddia
RSU Carbosulcis
Rete 28 aprile CGIL
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