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Dignità operaia

Dignità operaia

(9 Marzo 2012) Enzo Apicella
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(20 Maggio 2009)

Per comprendere a quale infima bassezza possa giungere la campagna di manipolazione della informazione
contro i lavoratori Fiat dei Cobas di Pomigliano d'Arco accusati di avere aggredito Rinaldini a Torino basta vedere la titolazione e sopraesottotitolazione che "Repubblica" di oggi fa su un articolo della sua corrispondente da Napoli Patrizia Capua.

Nella titolazione si dà per certa e suffragata la notizia dell'aggressione a Rinaldini e la condanna dei colleghi di lavoro di coloro che l'avrebbero perpetrata. Dalla lettura della corrispondenza della Capua non si evince niente di questo: anzi c'è la testimonianza di un lavoratore che richiama la dichiarazione di Cremaschi secondo il quale Rinaldini sarebbe scivolato.L'atmosfera in cui si svolge l'incontro tra la giornalista Capua e gli operai è molto sconfortante, tesa, nervosa, densa di foschi presagi. I lavoratori denunziano di essere stati abbandonati dai sindacati confederali, di temere per le prossime decisioni della Fiat, di sentirsi soli. Si coglie amarezza a palate e si percepisce con chiarezza una condizione esistenziale degli operai che non sanno più che cosa fare, dove sbattere la testa, a chi rivolgersi......

Ebbene, la cosa che interessa "Repubblica" non è la critica ai sindacati confederali fatta dagli operai ma la ricerca di una conferma, di confessioni sulla inventata aggressione subita dal Rinaldini. Questa è la linea editoriale del giornale purtroppo accettata da tutto il mondo politico compresa la sinistra radicale. Questo risulta evidente da dichiarazioni di Bertinotti, di Ferrero, dagli scritti di uno storico giornalista del Manifesto specialista in fatti sindacali come Loris Campetti, per non parlare dell'Unità e dei soloni del PD. I quali proprio stamane hanno presentato bipartisan con il Pdl, relatore Ichino, un disegno di legge che sollecita la compartecipazione dei sindacati alla gestione delle imprese (proprio ora in piena crisi per coinvolgere i lavoratori in dolorose ristrutturazioni) e che riduce di molto le garanzie ancora esistenti come vedremo meglio quando lo commenteremo. Intanto Scajola cerca di ripescare la CGIL nella rete del governo. Si è reso conto, a differenza di Sacconi, che la linea dell'isolamento della CGIL non paga e che, manovrando con il PD, può forse trovare un consenso sociale che la Cisl,l'Uil e la Polverini non gli assicurano.

Naturalmente i commenti della destra politica sui fatti di Torino sono i più esagitati. Qualcuno dei loro giornali arriva ad insinuare un prossimo passaggio dal ribellismo operai al brigatismo, al terrorismo, alla lotta aperta allo Stato. Coloro che scrivono irresponsabilmente di questo non si rendono conto che la loro politica di rottura della coesione sociale e di isolamento delle frange più combattive del mondo del lavoro produce soltanto tensione e prepara un prossimo futuro assai difficile specialmente in presenza dei licenziamenti già programmati.

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