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(21 Agosto 2009)
Si può parlare male di Garibaldi cioè della CGIL? E’ possibile chiedersi cosa sarà il prossimo Congresso? Ieri abbiamo letto l’intervista di Nicoletta Rocchi che di fatto propone una intesa con Cisl ed Uil sulla riforma del contratto (naturalmente chiamando le cose con nomi diversi ma insomma se non è zuppa è pan bagnato). E’ possibile parlare male della firma apposta al contratto Cai (Alitalia)? E deprecare la firma sulla gestione delle manifestazioni a Roma? Possiamo annotare come deboli e puramente di facciata le critiche CGIL alle leggi sulla sicurezza? Possiamo criticare la sua posizione di pura correzione di bozze delle profonde e radicali modificazioni dell’assetto legislativo del diritto del lavoro? Perchè la sinistra italiana teme di discutere la politica remissiva, collaborazionista con padronato e governo, della CGIL italiana? Perchè non si colgono le profonde involuzioni che ne investono il grande corpo organizzativo? Giuseppe Di Vittorio nel 1911 usci dalla Confederazione del Lavoro disgustato del suo collaborazionismo con il governo giolittiano. Mi domando se oggi la CGIL è riformabile e se sarà possibile restituirla alla sua natura di sindacato riformista di classe (non sono termini antitetici). Temo che avremo una involuzione. Dobbiamo aspettarci il peggio da un congresso condizionato dagli oligarchi del PD.
http://archiviostorico.corriere.it/2009/agosto/12/Salari_territoriali_Rocchi_chiede_svolta_co_8_090812042.shtml
Pietro Ancona
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