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Pace, lavoro e libertà

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Appello ai soci lavoratori delle cooperative

per il SI al referendum sull'articolo 18

(9 Giugno 2003)

I SOCI LAVORATORI VOTANO SI AL REFERENDUM DEL 15/16 GIUGNO

CONTRO LE POLITICHE DELLA PRECARIETA’ E DEL RICATTO PER IL DIRITTO AL LAVORO STABILE E CON PIU’ DIRITTI PER TUTTI

E’ necessario che tutti i soci lavoratori delle cooperative si mobilitino perché il 15 giugno ci sia la vittoria del SI al referendum sull’estensione dell’Art.18 a tutti i lavoratori. Molti si stanno schierando per l’astensione a questi referendum, invitando a disertare le urne e a far mancare il quorum necessario affinché i referendum siano validi. Il quesito referendario si propone di abrogare quella parte dell’art. 18 dello statuto dei lavoratori (Legge 300/70) che limita il diritto al reintegro (cioè il diritto alla riassunzione nel proprio posto di lavoro in caso si sia stati licenziati senza giustificato motivo) ai dipendenti di aziende con più di 15 lavoratori. Votare SI significa, in pratica, garantire uguali diritti di fronte al licenziamento ingiustificato sia ai lavoratori che operano nelle grandi aziende che a quelli che operano nelle piccole (circa 3.500.000 lavoratori).

I SOCI LAVORATORI VOTANO SI PERCHE’:

- estendere un diritto a chi non c’è l’ha consente di cominciare ad invertire la tendenza che ha ci ha visto da molti anni impegnati in lotte di resistenza per difendere i pochi diritti rimasti e di passare, finalmente, ad una fase di conquista per ottenere maggiori tutele e diritti per tutti i lavoratori a partire da quelli, come i SOCI LAVORATORI delle cooperative, sottoposti ai maggiori ricatti e alla più estrema precarietà

-sconfiggere pesantemente il Governo rafforzerà quanti, a partire dalla CUB, si stanno battendo contro la precarietà, per l’estensione dell’art. 18 anche ai soci lavoratori: oggi siamo di fatto esclusi dal diritto al reintegro perché la Legge n° 142 del 2001 prevede la non applicazione dell’art. 18 quando il lavoratore viene licenziato tramite una delibera di esclusione da socio (e da quando è entrata in vigore questa legge la maggior parte dei licenziamenti ‘sporchi’ vengono fatti con questa formula)

- i soci lavoratori conoscono troppo bene cosa significa lavorare sotto il continuo ricatto della perdita del proprio posto di lavoro, tra appalti e convenzioni, sanno bene che senza il diritto alla conservazione del proprio posto di lavoro si è costretti a subire prepotenze e super sfruttamento e sanno che tutti i diritti formalmente previsti dalle leggi e dal contratto nazionale di lavoro sono carta straccia perché difficilmente esigibili da chi può essere espulso da socio con una delibera del consiglio di amministrazione

- non credono alla solita storia che avere meno diritti significa più posti di lavoro (questa è la tesi del governo e confindustria per sostenere il NO), avere meno diritti significa solo vivere nella precarietà, essere sfruttati all’osso e avere redditi sotto il minimo necessario

PER QUESTO E’ NECESSARIO ANDARE A VOTARE
E VOTARE SI

Rappresentanza di Base – Cub Privato (CDLC)

Fonte

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