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8 nuovi modelli Fiat

8 nuovi modelli Fiat

(29 Marzo 2010) Enzo Apicella
Marchionne annuncia 8 nuovi modelli di auto e migliaia di licenziamenti

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Cgil, Cisl, Uil hanno firmato la chiusura di Arese

(9 Dicembre 2003)

Finalmente siamo riusciti ad avere il testo dell’accordo: non da fonti sindacali che si sono premuniti di farlo avere alla stampa ma non ai lavoratori che da una settimana presidiano la fabbrica.

Un anno fa i sindacati rigettavano unitariamente il piano Fiat che veniva siglato invece solo dal Governo. Il piano prevedeva che la Fiat ad Arese, dei 2.500 dipendenti rimasti, se ne sarebbe tenuta 500 e avrebbe spazzato via gli altri 2000. Che affidava alla eventuale ricollocazione nelle aziende che sarebbero subentrate nell’area.

Oggi questo accordo contiene la formale accettazione di questo piano.

La Fiat in questo accordo non enuncia nessun impegno a mantenere siti produttivi in questa area.

I lavoratori posti in cig saranno tutti collocati all’esterno della Fiat.

E’ un accordo che spazza via un anno di lotte, gli accordi che prevedevano la produzione dell’auto ecologica ad Arese, e la sentenza ancora in vigore che impone alla Fiat di riportare il lavoro in questa area.

Proclamare che essere in cassa integrazione dà il vantaggio di risultare ancora dipendenti Fiat è una pura finzione mistificatoria.

L’accettazione della “proroga” di questa cassa integrazione in continuità con la precedente include inoltre la sua accettazione : che abbiamo contestato con ricorsi legali.

Le modalità della cassa integrazione previste dal decreto governativo, oltre i corsi di formazione che qui si dice saranno tenuti ad Arese, prevedono anche l’obbligo di dover accettare l’avviamento a lavori socialmente utili. Con il rischio di essere obbligati a lavori umilianti nei comuni, previo se no l’annullamento della cassa.

Con questo accordo si discriminano anche i lavoratori : alcuni dovranno obbligatoriamente, alla fine dei 12 mesi, andare in mobilità.

Siamo quindi all’ennesimo accordo che segue quelli fatti da 10 anni all’Alfa Romeo e che hanno progressivamente prodotto la distruzione di questa fabbrica.

L’accordo prevede anche che qualora ci sia l’annullamento della cigs la Fiat può procedere alla messa in mobilità dei lavoratori.

Ancora più emblematico è il modo con cui si è arrivati alla firma. Lo Slai Cobas, che dei cassintegrati rappresenta il 63% dei voti alle ultime elezioni Rsu, non è stato convocato all’incontro al Ministero. A fatto compiuto, quando i lavoratori saranno già posti in cig, Cgil, Cisl, Uil chiedono la consultazione dei lavoratori.

Anche oggi sono continuati i presidi alle portinerie.
Nessun lavoratore è entrato un fabbrica.
Nessun camion ha varcato i cancelli di Arese.


Martedì lo Slai Cobas chiederà di bocciare questo accordo, per richiamare la Fiat ai propri impegni sullo stabilimento di Arese e nel polo della mobilità sostenibile.

Perché finalmente si parli di lavoro ad Arese e non di licenziamenti.

Imponendo alla Regione Lombardia un reale insediamento di aziende nell’area di Arese e l’impegno concreto di assumere i lavoratori

Slai Cobas Alfa Romeo - Arese

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