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(17 Ottobre 2010) Enzo Apicella
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28.04.11 - Solidarietà a Antonello

(29 Aprile 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.rete28aprile.it

Piena e totale solidarietà al nostro compagno sardo Antonello Tiddia, il minatore rosso, cui sono state indirizzate minacce di morte da parte di un gruppo fascista locale. (...)

Antonello è in prima linea nella protesta contro l'installazione del radar della guardia di finanza a Sant'Antioco. Coraggio Antonello, siamo tutte e tutti con te! Red. sito R28A

Segue la notizia (www.indymedia.org)

Minacce all'attivista antiradar
Mercoledì 27 aprile 2011
“Vi comunichiamo che abbiamo condannato a morte Antonello Tiddia, il minatore rosso”.
Poche righe, infarcite di minacce e insulti, scritte a mano con un pennarello rosso e indirizzate alla redazione di Carbonia de L'Unione Sarda. La lettera è stata spedita il 18 aprile da Cagliari da qualcuno che si firma “Nuclei fascisti sociali” e che inneggia al Duce dopo aver annunciato un'azione violenta (“prima lo gambizziamo e poi lo uccideremo”) contro l'operaio della Carbosulcis Antonello Tiddia, 49 anni, in questi giorni in prima linea nell'ambito della protesta contro l'installazione del radar della Guardia di Finanza nella località “Su Semaforu” a Sant'Antioco.
Chi scrive, accusando Tiddia di essere “amico degli indipendentisti e degli anarchici”, fa proprio riferimento a questa battaglia, ma anche a quelle a cui l'operaio ha preso parte negli ultimi anni “contro i radar - si legge - contro le basi militari, nucleare, in difesa di Bruno Bellomonte e come delegato Rsu Carbosulcis, sempre a favore degli operai”. Chi scrive conclude dicendo “Vogliamo vendicare la gambizzazione del camerata Andrea Antonini a Roma”.
I tempi biblici nella consegna della corrispondenza del Sulcis hanno fatto sì che la lettera venisse recapitata in redazione soltanto ieri mattina: è stata immediatamente consegnata ai carabinieri della stazione della Compagnia di Carbonia e sulla faccenda è già stata avviata un'indagine

Rete del 28 aprile per l'indipendenza e la democrazia sindacale

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