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Un piromane si aggira per l'Europa

Un piromane si aggira per l'Europa

(7 Maggio 2010) Enzo Apicella
L'agenzia di rating Moody's, la stessa che consigliava di investire in Lehman Brothers, soffia sul fuoco della crisi europea e invita a disinvestire in Grecia, Portogallo e Italia

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Il capitalismo ha fatto crack e presenta il conto ai lavoratori

(13 Agosto 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.slaicobas.it

La devastante controffensiva globale del capitale in atto è figlia della radicalizzazione a destra dell’intero quadro politico e della definitiva involuzione neoconsociativa del sindacalismo confederale e sconta una evidente difficoltà delle lotte di resistenza dei lavoratori e di quelle sociali che, se anche destinate ad allargarsi sotto i colpi della crisi, ad oggi sembrano non bastare ad allontanare quel prospettato “ritorno al medioevo” in cui vorrebbero precipitarci.

Come Prodi ieri, stavolta è Berlusconi che tenta la carta di ulteriori e drastici sacrifici e del rilancio dell’ tra chi sfrutta e chi è sfruttato per “superare la crisi” nella speranza di indurre i lavoratori ed i collegati settori sociali a rassegnarsi, una volta per sempre, alla pretesa “ineluttabilità” delle politiche di lacrime, sangue e macelleria sociale con cui il fronte padronale intende, stavolta ed in sopraggiunta, perseguire una sconfitta epocale - politica prima che materiale - dell’intero movimento di lotta. Una controriforma classista e strategica che oggi rilancia ed attualizza la nefasta filosofia dell’EUR varata dalla CGIL sin dal lontano 1977 (i diritti fondamentali dei lavoratori che devono diventare una variabile dipendente e sottomessa alla supremazia d’impresa) e recentemente messa in atto nelle fabbriche, con contenuti specifici e generali, in Italia e su scala globale, dall’a.d. Fiat Sergio Marchionne.

E’ questo il senso - e la estrema pericolosità sociale - della manovra anticrisi che sta varando il Governo con complice e funzionale balbettio della cosiddetta “opposizione”: dalla libertà di licenziamento alle modifiche costituzionali per consegnare la libertà di “business” per le imprese avulsa dai ogni sostanziale vincolo di utilità sociale e tutela dei diritti primari dei lavoratori e dei cittadini ed a discapito di ciò, dalla controriforma del Diritto del Lavoro e della rappresentanza e dei diritti sindacali all’abolizione dei CCNL, ai tagli a pensioni e salari, sanità e servizi sociali per liberalizzare e privatizzare i residui di servizi pubblici essenziali, eliminazione delle festività, ecc.

Da tutto ciò deriva l’urgenza di costruire iniziative di massa territoriali e nazionali per contrastare l’ìnaudita offensiva di governo e padronato, con tutte le altre forze sindacali, politiche e sociali disponibili, che dovrebbero contestualmente adoperarsi per un serrato confronto costruttivo idoneo a superare le non secondarie divergenze che al momento hanno sostanzialmente contribuito a limitare una adeguata risposta di lotta dei lavoratori e con essa quel necessario innesco di una congruente “svolta di controtendenza” capace di porre “con forza e al centro” un realistico ed indispensabile percorso prefigurante la prospettiva di autonomia ed indipendenza dei lavoratori e del proletariato in una ripristinata visone di classe cui va ridata credibilità e visibilità.

In questo senso lo Slai cobas condivide la necessità contingente proposta da settori del sindacalismo di base per la urgente convocazione di un’incontro tra i vari soggetti disponibili a “costruire al più presto una mobilitazione di massa capace di reagire immediatamente ma anche di reggere nel tempo”.

12 agosto 2011

SLAI COBAS - COORDINAMENTO NAZIONALE

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