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(30 Agosto 2011)
La mostruosità senza precedenti della manovra governativa colpisce ancora una volta le condizioni di vita dei lavoratori e delle fasce più deboli della società, sancisce la speculazione affaristico-finanziaria e la riduzione delle popolazioni e dei territori a luogo di saccheggio e devastazione, arrogandosi l’uso coercitivo delle forza pubblica e la militarizzazione come risposta a chi oppone resistenza.
Territori, beni comuni, salari, servizi sociali, democrazia e libertà associativa dentro e fuori i luoghi di lavoro sono tutti congiuntamente sotto attacco, e questo impone che anche le risposte a questi devastanti progetti non possono essere separate, ma devono tendere a costruire un fronte comune ed a generalizzare le lotte.
Lo sciopero generale dichiarato dalla Cgil per il 6 settembre non va affatto in questa direzione perché rimane interno alla logica dell’accordo/patto sociale del 28 giugno scorso, ovvero alla ulteriore demolizione dei diritti del lavoro sottoscritta anche dalla Cgil, e perché anziché costituire una reale opposizione alla manovra tende piuttosto ad un suo contenimento senza metterne in discussione l’asse strategico.
Ciononostante il 6 settembre sarà comunque un momento in cui lavoratori e tutti coloro che si sentono minacciati saranno in piazza, e potrà essere una prima occasione nella quale i movimenti ed i soggetti sociali che si muovono nei luoghi di lavoro e sul territorio possono unire le forze e seminare prospettive di mobilitazione comune.
In questo quadro è significativo che proprio in Valle di Susa – che tanto ha dato e sta dando nella battaglia contro l’imposizione con la forza di un opera speculativa e di devastazione ambientale e sociale come il Tav – si possa arrivare in questa prossima giornata del 6 settembre ad una mobilitazione e manifestazione unitaria in cui il mondo del lavoro e il movimento popolare riaffermino congiuntamente una richiesta e prospettiva di cambiamento e alterità rispetto alle tante manovre sulla pelle dei lavoratori e delle popolazioni, ribadire congiuntamente il No alla speculazioni, alle mafie e anche alle profferte di un lavoro precario, sottopagato, ricattato che produce rassegnazione e soggezione ai poteri forti.
Da qui nasce la proposta di sciopero alternativo nei contenuti e autonomo dalla concertazione sindacale per il 6 settembre: uno sciopero e una manifestazione con appuntamento e svolgimento in Valle.
ORA e SEMPRE RESISTENZA .
Torino 30 agosto 2011
Stefano Capello (Cub)
Lucia Cassiano (Cub)
Gabriella Filippi (Cobas)
Pino Iaria (Cobas)
Diego Margon (Cobas)
Cosimo Scarinzi (Cub)
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