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Tunisia: 217 i seggi della costituente

Le liste sono composte dal 50 per cento di uomini e 50 per cento donne. L'elezione avviene con metodo proporzionale votando la lista.

(23 Ottobre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in nena-news.globalist.it

Tunisia: 217 i seggi della costituente

foto: nena-news.globalist.it

Roma, 23 ottobre 2011, Nena News - Su 7,5 milioni di aventi diritto al voto sono 3,8 milioni i tunisini che si sono iscritti alle liste per votare i 217 membri della costituente. 1.428 sono le liste in lizza per 33 circoscrizioni elettorali (27 in Tunisia e 6 all'estero) con 10.937 candidati. 292 sono le donne capilista. Una difficoltà nel voto è rappresentata dal fatto che la lista cambia numero in ogni circoscrizione, però saranno riconoscibili da un simbolo. Tra gli oltre cento partiti nati dopo la rivoluzione, pochi hanno veramente la possibilità di contare nella prossima costituente.

En-nahda, il partito islamista legalizzato dopo la caduta di Ben Ali, che aveva imprigionato molti dei suoi componenti. Il leader storico Rachid Ghannouchi ha vissuto in esilio a Londra ed è rientrato dopo la Rivoluzione. En-nahda, secondo le previsioni, dovrebbe essere il primo partito ma non avere la maggioranza assoluta. E' un partito ben organizzato, che dispone di molte risorse come si evince dalle disponibilità di sedi nuove e di mezzi per aiutare la popolazione indigente. Si è integrato nel nuovo panorama politico con un doppio linguaggio: moderato all'esterno e molto più radicale con i propri militanti.

Il Partito democratico progressista (Pdp), dato come secondo nei sondaggi, esiste dagli anni '80. L'attuale segretaria è Maya J'ribi, ma il vero leader è il suo fondatore Najib Chebbi. Si colloca in una posizione di centro-sinistra, il che non gli ha impedito di flirtare a turno con gli islamisti e con gli orfani di Ben Ali.

Ettakatol, finora conosciuto come Forum democratico per il lavoro e le libertà figura tra i favoriti. Il suo fondatore Mustapha ben Jaafar, professore di medicina, ha sempre mantenuto una posizione socialdemocratica intransigente. Come il Pdp e Ettajdid esisteva ai tempi di Ben Ali.

Il Polo democratico modernista, costituito intorno a Ettajdid, l'evoluzione socialdemocratica del Partito comunista tunisino, ha difeso le posizioni laiche contro l'islamismo di En-nahda. Se all'inizio questi timori sembravano infondati, le ultime uscite di Ghannouchi hanno invece rafforzato il discorso del Polo.

Liste indipendenti. Sono numerose e al loro interno si trovano diversi leader islamisti come Abdelfattah Mourou, cofondatore di En-nahda che ha divorziato dal partito. E anche esponenti dell'ex regime.

Il Partito comunista operaio tunisino (Pcot) che ha candidato la famosa avvocata Radhia Nasrawi testa di lista a Tunisi, potrebbe raccogliere i voti della sinistra radicale.

Scheda pubblicata il 23 ottobre 2011 dal quotidiano Il Manifesto

Nena News

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