">
Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro (Visualizza la Mappa del sito )
(11 Giugno 2014)
L’Unione Sindacale Italiana esprime la propria vicinanza ai lavoratori e alle lavoratrici che stanno in mobilitazione da mesi, per contrastare la grave situazione di crisi che colpisce anche il Brasile, che non si può cancellare con l’evento della Coppa del Mondo di football, di prossimo svolgimento.
Le condizioni salariali, economiche, di lavoro, di disoccupazione e miseria, sono esplose in tutta la loro pienezza, con lo smantellamento di servizi scolastici, sociali, sanitari e il peggioramento delle condizioni di milioni di operai e di lavoratrici; si sono formati coordinamenti tra sindacati, tra i quali il Conlutas, movimenti sociali e di opposizione e da un mese sono in sciopero gli insegnanti, da diversi giorni ci sono proteste nel settore edile, dei dipendenti del settore petrolifero, della sanità, imponenti i 5 giorni di sciopero dal 5 al 10 giugno 2014, degli autoferrotranvieri della metro di San Paolo (in lotta per richiedere aumenti salariali, ripresa della negoziazione e condizioni di lavoro e di servizio dignitose), che stanno ora subendo una pesante azione repressiva e disciplinare, arrivando a far decretare l’azione di sciopero come “illegale” e la ripresa immediata del lavoro (simile alle nostre precettazioni), con una sanzione economica al sindacato che ha coperto lo sciopero di 160.000 euro. Una decisione che permetterebbe anche al governo brasiliano, di poter licenziare gli scioperanti (per il danno economico dichiarato dall’impresa pubblica che gestisce la metro di San Paolo), in violazione dei diritti che anche in Brasile, garantivano i lavoratori in occasione di scioperi e lotte sociali ed economiche.
IL COMITATO DI SCIOPERO, nonostante la sentenza e le forme di repressione in atto, ha deciso di proseguire la lotta.
Il nostro sostegno e solidarietà al comitato di sciopero e ai dipendenti della metropolitana di San Paolo del Brasile, a tutti-e coloro che si stanno opponendo, come si cerca di fare anche in Italia, alla situazione di crisi permanente che sta producendo miseria, disoccupazione, peggiori condizioni salariali e di lavoro, una precarietà dilagante, che non possono essere risolti con il “bonus elettorale” di 80 euro, o con la gestione di grandi eventi e spettacoli, sui quali poi come è avvenuto pure per l’Expo 2015, gravano corruzione, malaffare, appalti truccati e pesanti intrecci tra istituzioni-imprese-gruppi di potere speculativo-organizzazioni di stampo criminale…
L’UNITA’ E’ TRA LAVORATORI E LAVORATRICI E SI COSTRUISCE DAL BASSO E CON LA PARTECIPAZIONE POPOLARE, L’UNICA LOTTA CHE SI PERDE E’ SEMPRE QUELLA CHE NON SI FA…vedremo cosa succederà anche nelle tante vertenze e “progetti di risanamento” che significheranno, al di là delle dichiarazioni rassicuranti, RISTRUTTURAZIONI, DISMISSIONI, PRIVATIZZAZIONI E LIBERALIZZAZIONI di settori comunali, di servizi e attività svolti da dipendenti comunali, di cooperative e di aziende pubbliche e partecipate (quasi 65.000 persone in totale) nella Capitale d’Italia a Roma, in concomitanza con il piano di rientro triennale e il Bilancio 2014 e 2014-16.
Segreteria generale nazionale della Confederazione USI Unione Sindacale Italiana
10647