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Abruzzo Engineering: chi liquida i liquidatori?

“Abruzzo engineering: slitta assemblea dei soci, liquidatori confermati o no?”

(14 Luglio 2014)

Chi sarebbe la mela marcia? Quali sarebbero le competenze di chi ha formulato una frase concettualmente più adatta a un agronomo che a un amministratore pro tempore di una società in liquidazione a causa di un presunto deficit di 19 milioni di euro di fondi pubblici e che si vorrebbe pure continuare a tenere in vita?

“Abruzzo engineering: slitta assemblea dei soci, liquidatori confermati o no?” (http://www.abruzzoweb.it/contenuti/abruzzo-engineering-slitta-assemblea--dei-soci-liquidatori-confermati-o-no/550307-22/)

Insomma, chi liquida i liquidatori?

Un quesito da porre immediatamente e rigorosamente per telefono al signor Wolf, colui il quale ha la mission di risolvere problemi. Almeno, così vorrebbe la leggenda hollywoodiana creata da Harvey Keitel nel film Pulp Fiction. Un personaggio che seppure non di primaria rilevanza gli riesce sempre di sembrare di svolgere al meglio il suo lavoro grazie a una personalità cinica e distaccata.

Si apprende, dunque, dalle dichiarazioni riportate nell'articolo pubblicato da Abruzzoweb.it, che la società Abruzzo Engineering è una partecipata al 60% dalla Regione Abruzzo, al 30% da Finmeccanica attraverso quella Selex Service Management nota alle cronache per il progetto Sistri e al 10% dalla provincia dell'Aquila, già posta in liquidazione il 2 dicembre 2010 a causa di un presunto deficit di 19 milioni di euro, per volontà determinante dell'allora governatore Gianni Chiodi, il quale volle riassumere – sempre secondo quanto riportato da Abruzzoweb.it – la situazione dell'azienda come "una storia torbida e un carrozzone del partito democratico".

Quindi pare di capire che qui si stia trattando – sempre secondo quanto riportato da Abruzzoweb.it – di stabilire per una seconda volta la data fattibile affinché l'assemblea dei soci e il collegio dei liquidatori che amministra una società in liquidazione possa finalmente esprimersi sui futuri assetti societari di un “carrozzone” (Cit. Gianni Chiodi).

E chissà se il “carrozzone” Abruzzo Engineering, dalla “torbida storia”, in tutti questi anni non si sia disfatto di quella zavorra, del “marciume” addebitatogli da uno dei liquidatori, il signor Vincenzo Genovesi, il quale, con una propria dichiarazione on-line sul sito “ilCapoluogo.it”, nel lontano 5 aprile del 2011, delineava oppure alludeva alla presenza di una “mela marcia”, all'interno dell'azienda di cui già egli stesso era incaricato di liquidare?

5 aprile 2011, h 13:27, sul sito "ilCapoluogo.it", in un articolo firmato da Sarah Porfirio, si legge la seguente dichiarazione del Genovesi:

(...) «sul piano della liquidazione, purtroppo, non possiamo mettere la grande professionalità dei dipendenti. È logico, la mela marcia c'è sempre, ma la responsabilità e la professionalità dei lavoratori è riconosciuta da noi e dalla nostra committenza». (...)

La pagina web non è più da chi scrive rintracciabile in rete ma, ai tempi, ci si è premurati saggiamente di eseguire una stampa in formato PDF e una copia della notizia, nella quale si paventava l'esistenza di una "mela marcia" fra i dipendenti della Abruzzo Engineering.

Troverete l'intero articolo al seguente link: https://www.dropbox.com/s/g56vs6xydr4vskk/mela_marcia.pdf


Un dipendente della Abruzzo Engineering esige come lavoratore e, soprattutto, come cittadino contribuente che venga fatta immediatamente chiarezza sulla logicità di una "infelice" locuzione del liquidatore:

(...) è logico, la mela marcia c'è sempre (...)

Chi sarebbe la mela marcia? Quali sarebbero le competenze di chi ha formulato una frase concettualmente più adatta a un agronomo che a un amministratore pro tempore di una società in liquidazione a causa di un presunto deficit di 19 milioni di euro di fondi pubblici e che si vorrebbe pure continuare a tenere in vita?

Servirebbe, a questo punto, un chiaro segnale di rettitudine da parte della nuova politica abruzzese.

Domenico Attanasii

Fonte

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