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(17 Ottobre 2010) Enzo Apicella
Ancora un libro di Giampaolo Pansa: "I vinti non dimenticano".

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(Ora e sempre Resistenza)

Chi ha vinto la 2° guerra mondiale?

(29 Aprile 2005)

un ritornello che ha accompagnato molti commenti delle celebrazioni del 25 aprile, afferma insistentemente che il movimento partigiano da un punto di vista militare non fu rilevante che, mai l’Italia sarebbe stata liberata se non vi fosse stato l’intervento dell’esercito anglo-americano, da qui il gesto polemico di chi non a compendio ma "in alternativa” alle manifestazioni del 25 aprile si reca a commemorare i caduti degli eserciti alleati, morti per la nostra libertà. L’affermazione è una verità banale detta, tuttavia, con intenti faziosi al fine di sminuire il ruolo della Resistenza.

Se si vuole affrontare la questione da un punto di vista storico-militare, aspetto che giudico importante ma non l’elemento essenziale, bisogna allora ricordare che l’Asse nazifascista fu sconfitto con grande difficoltà, dopo sei anni di guerra; per sconfiggerlo fu necessaria una grande alleanza che faceva perno attorno a Gran Bretagna, URSS e USA. E’ evidente che il merito fu di tutti, anche se l’apporto alla vittoria da un punto di vista militare fu diverso.
Affrontando il discorso sotto questo aspetto, senza rimozioni, bisogna allora precisare che il peso maggiore della guerra al nazifascismo fu sostenuto dall’URSS, che per prima sconfisse le invitte armate tedesche a Rostov e a Mosca e che con la battaglia di Stalingrado segnò la svolta della guerra, che lo sbarco in Normandia avvenne quando l’Armata Rossa era all’offensiva dal Baltico ai Carpazi e che anche dopo il D-Day più dei due terzi della forze armate del Terzo Reich rimasero a fronteggiare l’Armata Rossa.
Anche questa è una verità banale ma pressoché rimossa.

Il 9 maggio è il 60° anniversario della fine della guerra mondiale in Europa, mi recherò a rendere omaggio al cimitero dei caduti delle forze alleate, è da anni che non lo faccio ed il “richiamo” di Bartoletti è stato quanto mai opportuno. Parlo solo della mia persona perché le istituzioni non sono incorse in questa dimenticanza.
Non ne ho mai avuto occasione, ma se un giorno l’avrò mi recherò anche a rendere omaggio ai caduti dell’Armata Rossa, non dubito che chi mette sinceramente in rilievo il prezzo pagato dagli alleati per la nostra libertà, ha fatto e/o farà altrettanto.

Palmiro Capacci - Forlì

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