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Tornate nelle fogne!

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(25 Aprile 2011) Enzo Apicella

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Schio: sul dicorso dell'onorevole Busetto il 25 aprile

(2 Maggio 2005)

Abbiamo sentito il discorso ufficiale a Schio, nella celebrazione del 25 aprile, da parte dell’onorevole Busetto, presidente regionale dell’ANPI. “A nome dei diecimila partigiani veneti mi inchino di fronte alle vittime dell’eccidio di Schio e porgo il più sentito cordoglio ai loro famigliari e alle loro associazioni”,…. “Qui a Schio vi fu un eccidio che schegge impazzite del movimento partigiano commisero il 7 luglio del 1945, gettando un’ombra ed aprendo una ferita sulla purezza e sugli ideali della Resistenza”.

Lo sgomento iniziale ha lasciato posto all’ impotente rabbia, alimentata dalla gestione che la stampa, in primis il Giornale di Vicenza, ha dato di questa presa di posizione. Vorremmo fare alcune considerazioni e riflessioni.

L’oratore, on. Busetto non ha parlato a nome dell’ANPI per una ragione molto semplice: le sezioni non sono state consultate, ne va da se che l’ANPI con quel discorso non c’entra proprio niente, e per essere ancora più chiari noi ci dissociamo completamente e nettamente.

Si parla a nome di 10.000 partigiani. La stragrande maggioranza dei combattenti partigiani sono morti. Si pretende di esternare un pensiero, una presa di posizione mai condivisa da questi combattenti, nei precedenti 60 anni. Non vorremmo parlare di uso strumentale di coloro che hanno combattuto per la libertà, ma di poco rispetto questo si. Per completare l’opera, in quel discorso ufficiale, non una parola contro le annuali sfilate fasciste di Schio. Non una parola contro coloro che, stracciando la Costituzione, permettono ai fascisti di sfilare in una città medaglia d’argento al valor partigiano. Una città e una Regione, il Veneto, che ha visto quei 10.000 partigiani combattere contro il nazifascismo; questa lotta si condivida.

Le speranze che questa lotta rappresentava, le aspettative del futuro. La fame, il freddo, le torture e la morte, questo hanno condiviso i partigiani.

La Resistenza non è un insieme di episodi, dove alcuni si possono tenere ed altri si possono buttare conforme gli interessi politici, storici, o personali. L’episodio delle carceri di Schio si colloca dentro l’esperienza resistenziale a tutti gli effetti, per come è nato, per dove è nato, per come è stato fatto, per le persone coinvolte. Questa non è una nostra valutazione, è semplicemente la realtà storica. Come è realtà storica la vittoria dell’insurrezione popolare nei confronti del fascismo, che ha cancellato 20 anni di dittatura, di guerre di conquista, di campi di sterminio, di fame e di miseria.

Il “candido ideale”del nazifascismo è costato al mondo 58 milioni di morti prima di essere sconfitto.

Eppure, per alcuni, la Resitenza è una realtà scomoda, ingombrante, da rivisitare in parte, o in tutto.

Per noi, la Resistenza rappresenta un grosso patrimonio che difenderemo con i denti; per questo siamo dalla parte di chi patisce la fame, il freddo; di chi subisce torture e morte, lottando contro la logica del profitto e dello sfruttamento.


Malo, 28 aprile 2005

ANPI Malo (VI)

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