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Un No da sinistra alle ingerenze UE

(27 Maggio 2018)

Ci è pervenuto questo testo, inviato - nella modalità della lettera - al quotidiano "il manifesto", che però non l'ha ancora pubblicato. Dal canto nostro, lo rendiamo volentieri noto alle lettrici e ai lettori del sito.

Sono numerosi i commenti di governanti europei contro il programma dell’eventuale nuovo governo italiano Lega-M5S. E mercoledì all’ Assemblea di Confindustria le parole del Presidente Boccia in difesa della Tav sono state interrotte da scroscianti applausi mentre sembrava ormai chiusa l’ apertura di credito degli industriali al Movimento5Stelle.

Ma il programma della nuova maggioranza è di destra, su questo non ho alcun dubbio. La flax tax e l’ostilità verso chi ha origini non italiane, anche se lavora in modo regolare, sono misure e comportamenti che vanno contro i ceti più deboli anche se qualcuno sembra credere che portino vantaggi immediati ai meno abbienti.

Ed anche “la sicurezza” è sempre una “lotta di classe”. Il nuovo governo vorrebbe in vari modi aumentare le presenze nelle carceri ma certamente sarebbero colpiti strati poveri della società in modo sproporzionato rispetto a eventuali colpe e non la criminalità ricca.

Allora è necessaria una risposta di sinistra al fuoco di sbarramento contro il nuovo governo da parte di UE e dei poteri economici. Un fuoco di sbarramento che abbiamo già visto quando Tsipras ha vinto le elezioni in Grecia e che arriverebbe anche nell’eventualità oggi irrealistica di qualsiasi altro governo di sinistra contrario alle politiche economiche europee.

Il caso greco ci ha insegnato che l’ apertura di una breccia nel muro della politica economica dell’ UE può essere richiusa e che il conflitto sulla disastrosa politica economica UE può essere ulteriormente congelato e rimandato.

Oggi, a fine maggio 2018, il dibattito può esplodere, ma può anche ripiegare. In occasione delle elezioni europee del maggio 2019 tornerà di nuovo attualissimo.

E’ necessario quindi che si manifesti, in modo visibile e con continuità, una posizione di sinistra contro le politiche economiche dell’ UE, considerate dogmi intoccabili, ma che in realtà potrebbero avere alternative. Per cambiare strada saranno necessari passaggi non facili e soprattutto ci vorrà un impegno in questa direzione molto più intenso di quanto sia stato finora. Ma il primo passo necessario è parlarne, prendere posizione, non dare per scontato niente, e dobbiamo farlo anche se al primo accenno di dissenso si attiva il fuoco di sbarramento di media, politici europei, poteri economici, alternando il bastone e la carota contro tutti coloro che dissentono. Siano questi di destra, di sinistra, o rifiutino queste definizioni della politica.

Marco Palombo

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